Proseguono le difficoltà dei costruttori automobilistici, ed ora arriva una decisione disperata di un noto marchio. Ecco tutti i particolari.
La crisi che si è scatenata ormai da tempo nel settore automotive continua a mietere vittime, anche illustri. In Europa è ben nota la situazione di emergenza che ha colpito giganti come la Volkswagen e Stellantis, portando a licenziamenti a non finire ed a chiusure degli stabilimenti. Anche la Volvo non se la passa affatto bene, pur essendo gestita, ormai dal lontano 2010, dal colosso cinese Geely, e le voci che provengono dalla casa svedese nelle ultime ore non sono positive.
Nello specifico, si è scelto di avviare un nuovo piano di tagli ai costi dopo un bruscolo calo della redditività, riguardante il primo trimestre del 2025. La casa del Nord Europa ha reso noto il via di un programma di efficientemente che prevede varie misure, e che vale per ben 18 miliardi di corone svedesi, pari ad 1,64 miliardi di euro al cambio attuale. L’obiettivo è quello di salvaguardare l’efficienza strutturale dell’azienda, secondo quanto comunicato dalla Volvo, oltre che compensare gli effetti negativi dei “venti contrari esterni”. Andiamo più nel dettaglio di ciò che sta per accadere.
Volvo, scatta un nuovo piano di ristrutturazione
La Volvo ha deciso di tagliare i costi variabili per 3 miliardi di corone svedesi e delle spese indirette per altri 5 miliardi di corone svedesi, oltre che attuare misure per ridurre il capitale circolante e le spese in conto capitale, per un totale di 10 miliardi. Come ben spiegato sul sito web “Quattroruote.it“, la Volvo ha intenzione di tagliare gli investimenti dopo la riduzione dei mesi scorsi, che evidentemente non è stata ritenuta sufficiente. Dunque, ci saranno dei nuovi esuberi, ma non esistono ancora dettagli sull’entità di essi, ma la notizia non è certo positiva, visto che tanti posti di lavoro erano già stati eliminati in passato.

Il piano di ristrutturazione è nato a seguito di un primo trimestre del 2025 molto negativo per la casa svedese, che è rafforzato anche da un netto calo delle vendite. Esse sono scese del 6% a 172.219 unità, con un fatturato sceso del 12% ad 82,9 miliardi di corone svedesi. Crollato anche l’utile operativo da 4,7 miliardi ad 1,9 miliardi, per un’incidenza sui ricavi che è a propria volta precipitata, passando al 7,2% al 2,3%. Dulcis in fundo, l’utile netto è crollato del 73%, ad un solo miliardo di corone svedesi. Le attività operative hanno portato a bruciare ben 2 miliardi.