Il “brutalismo” dell’automotive: ecco da dove nasce il Tesla Cybertruck di Elon Musk

La corrente del brutalismo ha interessato a lungo il mondo dell’automobilismo. Caratterizzato da uno stile minimale e pieno di cunei, ci ha regalato automobili dall’aspetto aggressivo e moderno.

Enciclopedia alla mano, al termine Brutalismo associamo tendenzialmente un movimento architettonico, nato attorno al 1950 ma diffusosi in Europa soprattutto negli anni 70 che promuove la creazione di edifici spartani, pieni di spigoli e cemento a vista.

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Ferrari Modulo (Wikipedia)

Anche il mondo dell’automobilismo però ha una sua corrente pesantemente influenzata dal brutalismo che pur abbandonando alcuni elementi che sono naturalmente irripetibili su automobili destinate alla strada mantiene comunque delle caratteristiche distintive.

Modelli storici come la discussa Aston Martin Lagonda che potete vedere in copertina risentono evidentemente dell’influenza di questa corrente che anche nel mondo dell’auto ha spopolato tra la fine degli anni 60 e l’inizio dei 70, specie nella forma della linea a cuneo. Ecco le auto più memorabili di questa corrente artistica.

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Anche la Ferrari ci è cascata

Nemmeno una casa come la Ferrari è immune alle mode: nel 1968, la casa di Modena presentò la Ferrari Modulo, una futuristica concept car che ricorda vagamente le automobili volanti dei Jetsons di Hannah e Barbera. L’auto, nata dalla Ferrari 512S, aveva una sfera come cruscotto che ospitava tutti i comandi elettrici!

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L’assurda Citroen Karin (YouTube)

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Modelli ancora più “spigolosi” sono la Aston Martin Bulldog, simile alla Lagonda ma ancora più estrema, la Fiat Panda, forse l’auto vicina a questo Brutalismo automobilistico ad aver venduto di più al mondo, la Triumph TR7 e la indimenticabile De Lorean DMC-12. Ma nessuna di queste auto ha portato il concetto all’estremo come questa.

La Citroen Karin, praticamente una piramide egizia su ruote, rappresenta forse l’apice del Brutalismo nel mondo dell’auto, superata solo dal Tesla Cybertruck presentato da Elon Musk che tiene viva la corrente anche al giorno d’oggi. L’auto non ha bisogno nemmeno di una descrizione, si commenta già con la sua sola presenza.

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Qual’è il futuro di questo stile? Se escludiamo il Cybertruck, non sono moltissime le auto “ordinarie” che fanno uso di linee spigolose e senza fronzoli come queste. Abbiamo modelli come la Nissan Cube che strizzano l’occhio al brutalismo ma non è che il pubblico le abbia gradite poi così tanto. Che ne pensate?

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