L’azienda asiatica che in 30 anni è passata dal “clonare” auto ad essere una realtà di successo

Oltre trent’anni fa, nasceva una delle case asiatiche produttrici di automobili più importanti. In Europa è sconosciuta ma nel continente è davvero molto importante.

Il mondo è bello perchè è vario: se in Europa le case automobilistiche locali che vendono di più sono sempre le solite – Volkswagen, Fiat, BMW per dirne alcune – in Asia il mercato è in rapida evoluzione, come abbiamo visto già in altre occasioni.

Proton
Una pubblicità della casa (Proton)

Al di là di ingegnose invenzioni come automobili capaci di spostarsi su due ruote o elaborati cloni cinesi di vetture occidentali che si spostano grazie ad un motore elettrico, in Asia esistono anche case completamente sconosciute nel mondo occidentale, nate in paesi esotici che pochi tra di noi avranno mai visitato.

Tra queste nazioni c’è la Malasya. Questa repubblica federale situata nell’Asia Sud-Orientale vicino nazioni come Singapore che sono tradizionalmente più vicine alla cultura europea ha una fiorente industria automobilistica, costruita con fatica e duro lavoro negli ultimi 38 anni.

La casa Proton infatti è nata il 7 maggio del 1983 ed è passata da “plagiare” la Mitubishi a costruire i propri modelli, di grande successo in Asia.

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Decenni di tradizione

La prima automobile mai presentata dalla casa malasyana è la Saga, una berlina dall’aspetto sportivo nata da un sodalizio con la più affermata industria giapponese. La Saga, la cui linea era palesemente ispirata da alcune berline Mistubushi dell’epoca, montava anche dei componenti prodotti in Giappone.

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Una Proton Saga, tra le prime auto del marchio (WapCars)

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Il momento più florido della Proton fu probabilmente il periodo tra il 1994 ed il 2002 in cui la casa iniziò ad esportare vetture anche in Europa: 141.000 Proton, auto più auto meno, arrivarono in Gran Bretagna e la casa vendette anche circa 15.000 vetture in Germania.

Le recensioni furono miste: in Gran Bretagna la critica specializzata fece a pezzi alcune delle Proton importate, ritenute spartane e prive di personalità. Resta il fatto che è sul mercato asiatico che la casa ha fatto il vero boom: solo in Malasya sono state vendute ben 3.700.000 automobili con questo marchio.

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La casa ha anche qualche vettura davvero eccellente anche per gli esigenti standard europei nel suo ruolino: un esempio è la Proton Satria, una sportiva di piccole dimensioni universalmente riconosciuta come un’auto divertente da guidare e ben costruita.

Da qualche anno, la casa ha avviato un sodalizio con la cinese Geely – nota per un contenzioso mai risolto con l’inglese Rolls Royce – e chissà che non decida di ritentare la difficile via del mercato europeo dopo tanti anni.

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