Un’astronave a forma di piramide fu avvistata in Francia negli anni ’80: Citroen Karin

I passi avanti fatti dall’automobilismo in quanto a tecnologie e innovazioni è sotto gli occhi di tutti. Ma qualcuno lo aveva capito prima

Futuro. Una semplice parola che ha sempre affascinato, nella storia, l’essere umano. Andare oltre il presente, in effetti, molti anni fa ha portato a costruire la prima automobile.

E, con il tempo, a dare vita ad un vero e proprio mercato delle autovetture che ormai sono milioni e milioni di unità perfettamente funzionanti e sempre più all’avanguardia.

Pensando oggi all’elettrico, che si sta sviluppando sempre di più attraverso le aziende più rinomate del mondo – basti pensare a Teslalo sviluppo futuristico è sempre stato un punto fermo nel mondo dell’automotive.

Citroen Karin Egitto piramidi 1980
Citroen Karin (Pinterest)

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Un esempio lampante lo abbiamo da un’auto magnifica, proveniente dalla Francia, che oltre 40 anni fa impressionò tutto il mondo: il marchio è Citroen.

Citroen Karin: stile e design futuristici

La Citroen Karin è probabilmente uno degli esempi migliori quando si parla dell’automobile del futuro. il suo stile, accompagnato da un design veramente singolare, lo confermano.

Questo prototipo, presentato dalla casa automobilistica francese al Salone di Parigi del 1980, era veramente estremo. Il suo stesso designer, Trevor Fiore, volle portare qualcosa di decisamente diverso e che potesse impressionare considerando che il marchio Double Chevron non aveva nient’altro di nuovo da mostrare al mondo quell’anno.

Quest’auto doveva rappresentare il mezzo del futuro; e in effetti non era stato minimamente studiato per andare su strada. Le sue caratteristiche, ad ogni modo, la rendono tutt’oggi una vettura unica.

Citroen Karin
Interni Citroen Karin

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Era caratterizzata da una struttura a piramide che, vista dall’esterno, appariva come un’astronave. all’interno dell’abitacolo potevano salirci fino a tre persone, con il sedile del guidatore che era montato al centro in maniera leggermente avanzata rispetto a quelli dedicati ai passeggeri.

Il cruscotto era dotato di una strumentazione digitale con tanto di monitor al centro dell’auto e molti pulsanti posizionati sul volante.

Sono passati tanti anni e, ovviamente, anche Double Chevron ha “cambiato faccia”; ma per gli appassionati rimane l’immagine di questa particolarissima auto che, in un certo senso, ha ispirato le automobili moderne e, chissà, magari farà altrettanto con quelle degli anni a venire.

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