Ritira l’auto dei sogni da oltre 1milione di euro e la distrugge subito dopo | Video

Immaginate di aver speso una fortuna per una supercar, di portarla fuori dal concessionario e di distruggerla dopo poco tempo.

 

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Immaginate di essere un milionario o un miliardario, vi siete recati in un concessionario per comprare una supercar così come i comuni mortali comprano il pane al supermercato, ma appena la portate fuori per fare il primo giro, la distruggete.

Questo è quanto accaduto a un proprietario di una Koenigsegg, nel dettaglio un CCX che costa 1 milione e 3oomila euro, macchina spettacolare che però come vedete dal video è stata distrutta. Non è ben chiara la dinamica, ma è molto probabile che mentre la si stava rimorchiando, è caduta ad alta velocità.

Un’altra ipotesi è che si sia schiantata e l’impatto dovuto alla fortissima accelerazione l’abbia completamente distrutta, riducendola a una barchetta che potremmo anche definire come una vera e propria bagnarola.

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Koenigsegg CCX, caratteristiche

koenigsegg ccx
Koenigsegg CCX (konigsegg.com)

Dall’incidente una cosa buona è uscita, ovvero la possibilità di parlare della splendida Koenigsegg CCX. Questa supercar risale al 2006, ed è stata in produzione fino al 2010, e nonostante gli anni che passano rimane una delle più belle mai realizzate.

Essendo una super macchina, è chiaro come l’azienda svedese si sia concentrata sulle prestazioni. Esse si notano facilmente già dal motore, ovvero un V8 sovralimentato, capace di esprimere una potenza di ben 806 cavalli. Di conseguenza, il raggiungimento dei 100 Km/h avviene in poco più di 3 secondi, mentre la velocità massima è di 395 Km/h.

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Il design della Koenigsegg CCX, poi, lascia esterrefatti. Una supercar veramente bella e innovativa per appartenere al primo decennio degli anni 2000mila, e che ha fatto da apripista per tante macchine sportive e di lusso arrivate dopo.

Insomma, al proprietario della CCX distrutta vogliamo dire una cosa: guidare una supercar è difficile, non è facile, quindi per il bene di tutte le macchine che adoriamo ne stia alla larga per un po’. Forse, ribadendo questo concetto, se ne salverà qualcuna.

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