Se Lewis Hamilton appare sempre più in affanno al volante della Ferrari SF-25, la Scuderia modenese si può affidare ad un altro ex membro della Mercedes per tornare competitiva.
La classifica parla chiaro e vede la Ferrari, dopo 5 tappe, a 110 punti dalla vetta. Pesano i punti persi per la doppia squalifica nel GP di Cina, ma ad oggi c’è una differenza abissale tra la McLaren e la Rossa. La SF-25 è un’auto che continua a essere poco prestazionale in qualifica e, decisamente, lenta in gara, soprattutto nelle mani di Lewis Hamilton.
L’anglocaraibico ha ammesso i suoi limiti a bordo della Rossa, affermando che avrebbe bisogno di un trapianto di cervello per abituarsi, velocemente, alle caratteristiche della SF-25. Un periodo di adattamento era atteso, ma non sembra esserci feeling. Salvo l’insperato successo nella SR cinese, regolarmente Lewis è parso più lento di Charles. La Ferrari, in classifica, si trova alle spalle anche di Mercedes e Red Bull Racing che, in sostanza, sta correndo con il solo Verstappen. Hamilton ha un atteggiamento rassegnato. Non sta garantendo quel valore aggiunto che è stato pagato a peso d’oro dalla presidenza.
Il sacrifico per strapparlo alla Mercedes è stato notevole. Lewis Hamilton avrebbe dovuto portare a Maranello quell’esperienza che mancava a un Sainz. Ad oggi in nessun aspetto, nemmeno quello motivazionale, il numero 44 appare un campione del mondo. La Ferrari, nelle sue mani, è più lenta del dovuto, quasi come se corresse con la paura di sbagliare.
La soluzione ai problemi della Ferrari
“Dobbiamo lavorare su noi stessi e fare un lavoro migliore per partire davanti. Quando ci riesci la gara è completamente diversa e nei primi 5-6 giri guadagni 6 o 7 secondi invece di perderne“, ha spiegato Vasseur al termine del GP dell’Arabia Saudita. Di sicuro la SF-25 dovrà migliorare in qualifica per sfruttare una partenza nelle prime due file.
La differenza prestazionale tra il sabato e la domenica nasce dal concetto aerodinamico della SF-25, ma la vettura ha potenzialità. Il motivo per cui la wing car modenese è cambiata così tanto rispetto a quella dello scorso anno è proprio relativa ai margini di miglioramento. La preparazione gomma, avvalendosi dell’esperienza in materia del neo-direttore tecnico Loic Serra, sarà la chiave. L’ex Mercedes potrebbe garantire quel know-how che potrebbe aiutare anche Hamilton a migliorare in uno dei suoi fondamentali, ovvero il giro secco in Q3. Il tempo, però, stringe e la Ferrari non può consentirsi ulteriori passi falsi.