C’era una volta un gruppo di una solidità tale che in America poteva consentirsi anche investimenti miliardari. Scopriamo il modello di Ford che ha prosciugato le casse.
Per lottare in un car market globalizzato e sempre più all’avanguardia a Detroit i vertici della Ford decisero di puntare su una berlina che avrebbe dovuto spopolare. Parliamo della Mondeo, prima serie, proposta nel marzo 1993, con un super unveiling al Salone dell’automobile di Ginevra. Disponibile come quattro porte, cinque porte berlina e station-wagon, venne realizzata nello stabilimento belga di Genk.
La vettura, nei piani della Ford, avrebbe dovuto fare il botto in Europa, prendendo il posto della Sierra. La Mondeo si differenziava dalla progenitrice per la trazione anteriore, con rare versioni a trazione integrale. Il design della berlina fu curato dal britannico John Oldfield a partire dal 1986 e costò alla Casa americana ben 6 miliardi di dollari, risultando uno dei progetti automobilistici più costosi dell’epoca.
La Mondeo fu talmente centrale nei piani della Ford che venne condivisa da Europa e Nord America. Il suo nome in codice durante lo sviluppo era: CDW27, ovvero i segmenti a cui apparteneva (C e D) proponendosi come una “World Car”. Per ovviare alla crisi che stava attraversando il marchio in Europa, in Ford decisero di fare un all-in per non perdere una clientela che si stava facendo ammaliare dalla concorrenza locale e asiatica. Nel 1993, quando fu svelata, era l’unica auto della sua categoria con airbag per il guidatore di serie. Questa cura della sicurezza le garantì il premio di “Auto dell’anno 1994”.
Le caratteristiche della Ford Mondeo I
La Mondeo condivideva con la Contour solo i finestrini, gli specchietti retrovisori e le maniglie delle portiere. Persino l’abitacolo venne rivoluzionato. Il cofano anteriore era più corto di circa 20 cm rispetto a quello della Sierra. La lunghezza era la medesima del modello precedente, il passo cresceva di circa 10 cm e la larghezza di 5 cm. Lo stile era futuristico con forme arrotondate. Le grandi superfici vetrate a filo con la carrozzeria e la coda capiente garantivano un ottimo comfort e visibilità.
La dotazione era piuttosto completa. L’abitacolo era curato nei minimi dettagli, con sedili di velluto, bracciolo con reparto porta CD e cassette, antifurto, finestrini e specchietti elettrici, sedili posteriori ribaltabili. I modelli top di gamma avevano i sedili in pelle, computer di bordo, tettuccio elettrico, cambia CD e cerchi in lega. Un’auto costosa per il produttore di Detroit che venne anche sfruttata in pista nelle competizioni automobilistiche.