Strisce blu, l’odioso obolo non è necessario in questi casi | Ecco quando parcheggi gratis

Quanto è brutto cercare parcheggio per rendersi conto che si trova solo sulle strisce blu? Niente parcheggiatore abusivo eppure dovete sborsare comunque soldi per lasciare l’auto in quel posto…tranne in questi casi!

Parcheggiare in città è un vero incubo in molti casi ma quando ti imbatti in strisce di un colore molto odiato dagli automobilisti, la situazione peggiora. O paghi, o prendi la multa, in entrambi i casi stai per sborsare una somma più o meno elevata. Ma allora, come dobbiamo fare per non pagare più le strisce blu?

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Risparmiare è la parola d’ordine (Canva)

Un fastidio necessario

In molte città ma anche nei piccoli comuni che secondo i maligni – che in questo caso potrebbero avere ragione – lo fanno soltanto per fare cassa a discapito dei turisti e dei visitatori occasionali si trovano le famigerate strisce blu che a differenza di quelle bianche che limitano parcheggi gratuiti e gialle destinate ai parcheggi per le persone in situazioni di disabilità costano caro.

Per pagare le strisce blu ci sono varie opzioni, a seconda della città in cui vi trovate. Ad esempio, la Capitale consente ai cittadini che si muovono spesso nel centro – area dove ci sono più parcheggi del genere – di pagare una tassa mensile di 70 Euro per usufruire senza limite dei parcheggi colorati che tanto piacciono al comune. Ma mettiamo che non volessimo pagarle affatto.

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Quando trovi un parcheggio libero ma… (Ansa)

Prima le donne e i bambini 

Oltre all’accesso agli appositi parcheggi a strisce gialle, le persone con un handicap più o meno grave hanno accesso preferenziale anche ai parcheggi con strisce blu per cui – secondo la legge – non pagano un Euro. Questo permette a persone con gravi disabilità di poter parcheggiare anche molto vicino al luogo che devono faticosamente raggiungere senza trovarsi pure una scomoda tassa da pagare.

Non solo: le donne in stato interessante non pagano sulle strisce blu, presumibilmente per lo stesso motivo. Del resto, avendo un sedile riservato sull’autobus, è giusto che le donne incinte possano anche circolare con la propria auto con gli stessi privilegi riservati loro sui mezzi pubblici. Ma non sono questi gli unici casi in cui non pagherete un Euro sulle strisce blu…

Zero impatto ambientale

Molte metropoli – tra cui Roma come rivela il sito ufficiale dell’ATAC tra l’altro – privilegiano quei cittadini che guidano un’auto elettrica o comunque a impatto zero sull’ambiente, una misura assieme alla riduzione sul bollo dell’auto volta ad incentivare il passaggio alle auto a batteria che sarà comunque praticamente obbligato tra poco più di una decina d’anni. Ovviamente, le regole variano di città in città ma di norma, i maggiori centri abitati italiani seguono questa politica.

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E così, la Twizy diventa il mezzo migliore per spostarsi in città (Wikipedia)

Sintetizzando il concetto, pagherete sempre le strisce blu a meno che non siate persone con una disabilità, donne in gravidanza o proprietari di una Tesla nuova di zecca. Altrimenti, c’è sempre la multa da 41 Euro per i trasgressori che non espongono il ticket riguardante l’avvenuto pagamento. Scegliete voi se tentare la sorte!

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