Segnali stradali: alcuni contano più di altri | Sapete quali dovete seguire per non sbagliare?

Può capitare che la segnaletica stradale mostri…uno spiacevole conflitto di interessi che può confondere anche un automobilista molto preparato. Se vuoi sapere come comportarti in questi casi, segui noi…

Vallo a spiegare al vigile che hai seguito il segnale sbagliato…questo è il manuale definitivo per evitare figuracce – e multe – nel momento in cui la segnaletica non è esattamente chiara da seguire.

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Ecco come comportarsi (Canva)

Dura lex sed lex!

Tempo fa, nel nostro articolo riguardo il daltonismo al volante, abbiamo scoperto che il Codice della Strada richiede espressamente che il guidatore sappia distinguere rapidamente le indicazioni scritte su un cartello o un segnale, di qualsiasi tipo esso sia. Ma la domanda che sorge spontanea è: cosa succede se un cartello non è immediatamente comprensibile al guidatore, o meglio ancora, se ci sono più segnali che indicano comportamenti diversi?

Innanzitutto, per affrontare il discorso, facciamo un rapido ripasso del Codice della Strada nel quale si trova una distinzione che ci servirà più avanti: i segnali stradali si dividono in due maxi categorie ovvero segnaletica verticale che include i classici cartelli come quello di divieto di sosta e di precedenza, le indicazioni stradali e via dicendo. Parliamo di tutto ciò che si regge su un palo.

La seconda categoria comprende la segnaletica orizzontale che come suggerisce il nome si trova a terra: un ottimo esempio è la scritta “STOP” che trovate poco prima di un incrocio, il triangolo rovesciato che vi richiede di dare la precedenza o anche le classiche strisce pedonali di attraversamento che trovate in tutte le città degne di tale nome. Fatta questa premessa, ecco qual è il problema e come affrontarlo correttamente.

Chi prevale su cosa?

Può capitare specie nelle caotiche metropoli dove spesso i segnali stradali vengono aggiornati, cambiati e modificati di volta in volta anche in seguito a modificazioni del manto stradale o della struttura stessa di un’area transitabile che un automobilista si trovi davanti dei segnali verticali ed orizzontali che entrano in diretto conflitto tra di loro, creando una scomoda impasse.

Per fortuna, il Codice della Strada prevede questo problema e ci da una soluzione: nell’articolo 38 infatti viene espressamente indicato di seguire la segnaletica verticale che prevale su quella orizzontale in tutti i casi. Se a terra ci sono delle strisce bianche ma il comune ha recentemente montato un cartello che indica il divieto di sosta nell’area ad esempio, non potete parcheggiare.

Cartello Today 13_09_2022 Quattromania
Alcuni segnali stradali sono semplicemente inequivocabili (Today)

Ma c’è una categoria di segnali che supera entrambi e “domina” in ogni caso: quella affissa dalla Polizia Municipale che per esempio potrebbe decidere di interdire un’area al transito delle auto in via temporanea. Un esempio? Nelle aree vicine ad uno stadio solitamente poco prima di una partita i vigili apporranno cartelli con cui si vieta il parcheggio in una determinata area con indicazioni riguardo orario e durata dell’evento.

L’ordine corretto insomma è semplice: seguite i segnali orizzontali a meno che non ci sia un segnale verticale. E se un segnale verticale viene modificato da un documento ufficiale della polizia, allora fate riferimento a quello. Tutto chiaro no?

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