Voleva ricreare una Defender ma non gli è stato permesso | Allora quest’azienda ha fatto da sé

La stampa britannica narra che il nome di questo fuoristrada venga da un pub. Non sappiamo se sia vero ma sembra un mezzo più adatto ad una scampagnata fuori porta che ad una serata per locali!

Tutti amano i grandi classici anche nel mondo delle automobili. Ci sono modelli che pur dopo essere usciti di produzione continuano a far battere il cuore agli appassionati che non smettono mai di sperare in un grande ritorno della loro auto del cuore, magari anche dopo decenni. Nella lista di auto che scatenano queste sensazioni negli appassionati, non può non entrare anche la Land Rover Defender.

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E’ una Land? E’ qualcosa di diverso? (Wallpaper Cave)

Prodotta ininterrottamente dal 1948 al 2016, la Land Rover Defender ha finito per diventare un’icona dell’automobilismo britannico: e pensare che l’auto era stata progettata come la più spartana delle jeep, destinata ad affrontare i terreni più impervi con pochi comfort e tanta robustezza. Ad oggi, come molti modelli del marchio, viene spesso considerata uno status symbol.

Ma dove un’auto esce di produzione lasciando un’impronta indelebile, ecco che appare subito un modello di una casa rivale, pronta a prendere il suo porto, anche se in questo caso parlare di rivali forse è un po’ esagerato dato che la ditta inglese Ineos e la Land Rover hanno dei trascorsi interessanti.

Il granatiere britannico

La Ineos è una importante ditta gestita da Jim Ratcliffe che l’ultimo anno ha fatturato – secondo le fonti online – la bellezza di 61 miliardi di Dollari. Questo vi da un’idea di quanti fondi abbia avuto a disposizione l’azienda che si dedica principalmente al settore petrolchimico ma sul suo sito spiega tutto il processo dietro la genesi della Ineos Grenadier nel dettaglio.

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Ineos Grenadier (Ineos)

In passato quando Land Rover decise di sopprimere lo storico modello, Ratcliffe chiese di comprare la strumentazione per costruire la Defender ma si vide negare questo permesso. Ecco che allora il miliardario ha deciso di fare le cose per conto suo. E sembra averle fatte per bene: la Grenadier è stata molto apprezzata dalla stampa britannica e in solo un anno, è già quasi pronta per entrare in produzione.

I test parlano di un veicolo ancora in stato embrionale ma molto promettente che fa della solidità il suo punto di forza, un po’ come l’auto a cui si ispira palesemente anche nel design. Pensate che è già stata lanciata una collaborazione tra la Ineos e la Belstaff, storica azienda di abbigliamento britannica che produce gli iconici giacconi.

La Ineos progetta di costruire 25.000-30.000 esemplari l’anno in stabilimenti situati in Europa, Francia ed Austria in primis. Prima però l’auto deve superare gli ultimi test: solo allora scopriremo se è davvero all’altezza del nome che deve tenere vivo!

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