Ricordate la collaborazione tra Italia e Giappone che portò alla creazione della Autotech AZ1? Quell’auto non incontrò il successo sperato: come sarà andata nel caso di questa bellissima spider?
Se c’è una caratteristica che agli italiani non manca di certo, questa è lo stile: che si parli di vestire, arredare o disegnare un’auto sportiva, qui in Italia non siamo secondi a nessuno in questo campo e a dirlo non siamo certo noi, parlano i fatti: aziende come Italdesign, Pininfarina e Bertoni sono state sempre molto richieste in tutto il mondo, disegnando alcune delle auto più belle della storia.
Purtroppo, soprattutto per ragioni economiche e per le crudeli e spietate dinamiche del mercato, sono tantissime le automobili con una linea meravigliosa disegnate nel nostro paese che non hanno mai visto la luce. Prendiamo per esempio la fantastica Honda Argento Vivo del 1995, ne avete mai vista una in circolazione? Ovviamente no a meno che non governiate un piccolo paese asiatico; ci arriveremo dopo.
Questo interessante progetto prese corpo negli anni 90 da un sodalizio tra la giapponese Honda, una delle marche automobilistiche più importanti del Sol Levante, ed il designer Pininfarina, un nome che non ha certo bisogno di presentazioni nel campo! La vettura è nata da un processo di progettazione davvero peculiare.
Il lingotto del Sultano
L’auto, come si evince dal nome, ricalcava con la sua particolare verniciatura a due strati l’aspetto del cosiddetto argento vivo, il Mercurio, uno degli elementi più interessanti che si possono trovare sul nostro pianeta caratterizzato da un colore grigio opaco. Curiosamente, la porzione grigia dell’auto è effettivamente realizzata in argento spazzolato mentre la carrozzeria in blu è completamente realizzata in fibra di vetro.
La pulizia delle linee di questa spider lascia davvero senza parole: un paragone con il Duetto dell’Alfa Romeo, almeno ad un primo sguardo, non è una blasfemia. A differenza della spider del Biscione però, la Argento Vivo non conobbe tutto questo successo, pur venendo costruita in pochi, esclusivi esemplari.
Il marchio abbandonò il progetto per concentrarsi sulla S2000, più convenzionale e forse noiosa rispetto alla Argento Vivo che venne comunque prodotta in cinque esemplari equipaggiati di un poderoso motore Mercedes-benz V12. Il destinatario di tutti e cinque gli esemplari costruiti fu il Sultano del Brunei che tra i regnanti asiatici è sicuramente quello con la collezione di auto più impressionante!