Addio ai motori termici, l’incertezza dilaga | Cosa accadrà in Italia? Lo scenario possibile

La rivoluzione europea prevede brutte, bruttissime notizie per i motori termici. Ma sarà davvero tutto così chiaro oppure c’è ancora bisogno di tempo per capire quali siano le mosse giuste, per le aziende come per la politica.
Adesso, a quanto pare, arriva il sì anche della Germania. Secondo quanto affermato dal ministro dell’ambiente, Steffi Lemke, il governo tedesco ci ripensa e sostiene il bando ai motori termici proposto dall’Unione Europea – un vero e proprio “a mai più” che dovrebbe essere avviato nel 2035.
Motori termici (Web source)
Motori termici, sarà davvero addio nel 2035? (Web source)
In precedenza, il ministro dei trasporti Volker Wissing aveva espresso la volontà della Germania di consentire l’esistenza dei motori a combustione interna anche dopo il 2035, ma solo se sarebbero potuti essere alimentati esclusivamente con combustibili sintetici. I punti di vista in casa tedesca adesso però paiono essere decisamente altri.

Germania fa marcia indietro: motori termici, l’incertezza dilaga anche in Italia

La Germania sostiene così la proposta della commissione europea, che prevede il bando dei motori termici dal 2035 in Europa. Una posizione cambiata spesso negli ultimi mesi, come dimostrano i due no del ministro dei trasporti Volker Wissing e il recentissimo sì di quello dell’ambiente, che ha di fatto annunciato il completo sostegno della Germania al disegno dell’esecutivo dell’UE.

Peraltro, Berlino ha fatto marcia indietro anche sulle nuove auto alimentate e-fuel, dato che chiedeva di tralasciarle dal bando. Insomma, un vero e proprio cambio di atteggiamento dei tedeschi su questa delicata questione, che ci fa comprendere a pieno le incertezze che si stanno manifestando in Europa a riguardo.

Già, perché se da una parte Belgio ed Olanda chiedono di anticipare il divieto ai motori a combustione già nel 2030, altri paesi come la Francia bocciano la proposta UE – una posizione che fino ad ora era condivisa pure dalla Germania. E l’Italia? Non è ben decifrabile la posizione della nostra amata penisola.

Unione Europea (Web source)
Unione Europea, motori termici: Italia “indifferente” (Web source)

Il ministro della transizione energetica Roberto Cingolani si mostra cauto e definisce il 2035 una data indicativa per il bando, mentre il CITE intende allinearsi all’Unione Europea. Veronica Aeris, direttrice per l’Italia della federazione europea per il trasporto e l’ambiente, sottolinea il bisogno – delle aziende – di certezze e di investimenti per la riconversione.

Tanta incertezza quindi anche a “casa nostra”, con il 2035 lontano ma non troppo e molti stati che, al momento, ancora non pare abbiano trovato un accordo stabile ed assoluto.

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