Guidare auto con targa straniera in Italia? Adesso è possibile | Ecco come “risparmiare” sulle tasse

Girare con una targa non immatricolata in Italia nel nostro paese? Adesso è possibile, ecco cosa è stato deciso. Cosa più importante: cosa ne pensa il fisco italiano? Come avranno preso la novità?

E’ una importante novità entrata in vigore praticamente ieri – si parla del 21 marzo – ma che ha già scatenato parecchi fermento nel mondo degli automobilisti, specialmente quelli appassionati di autovetture straniere. Da adesso, sarà infatti possibile guidare vetture con targa straniera in Italia, una novità interessante che coinvolge alcuni tipi di veicoli.

Una targa straniera su un bel BMW (Kuorw)

Naturalmente, non si tratta di una tana libera tutti ma ci sono solo determinate condizioni per condurre un veicolo fornito di targa straniera in Italia: innanzitutto, si deve trattare di un veicolo noleggiato in un paese dell’Unione Europea sotto certe condizioni: “L’utilizzo dovrà essere comprovato da un documento di data certa con la durata del periodo di leasing”, si legge nel paragrafo che spiega il modo per registrare la concessione al PRA o Pubblico Registro Automobilistico.

In poche parole, noleggiare a lungo termine una vettura con targa straniera potrebbe essere una buona soluzione. Perchè? Quanto si può arrivare a risparmiare con una decisione del genere? Tutte domande a cui naturalmente questo cambio di registro nella legislatura italiana ha già risposto.

Compro o noleggio, questo è il dilemma

In numerosi paesi dell’Unione Europea, l’IVA è più bassa che in Italia. Tra questi troviamo Lussemburgo, Malta, Cipro ma anche nazioni più grandi come Germania e Romania nonché paesi che sono raggiungibili pure con viaggi in auto non troppo lunghi, basti pensare a Francia ed Austria. Tutte queste nazioni hanno un’IVA inferiore al 20% mentre in Italia è fissata al 21%.

Civil American
Una targa americana: purtroppo, gli USA non sono compresi nella norma (Civil American)

Inoltre, il leasing di un’auto estera all’interno dell’Unione Europea mette l’automobilista al riparo da imposte come bollo, superbollo ed imposta provinciale di immatricolazione. Una situazione che insomma favorisce chi cambia spesso auto o preferisce il leasing all’acquisto vero e proprio. In compenso, le multe per chi viola le norme restano molto gravose.

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Chi si trasferisce in Italia ha soli tre mesi di tempo per ottenere una targa italiana, pena, una multa che spazia dai 400 ai 1.600 Euro e la conseguente perdita della Carta di Circolazione del mezzo in questione fino all’avvenuto aggioramento della targa. Cosa ne pensate di questa nuova norma? Vi avvantaggia o vi lascia indifferenti?

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