Altro che “microcar”, la più piccola di casa BMW tira fuori le zanne e “impenna” – VIDEO

Nessuno avrebbe mai pensato che una BMW Isetta potesse diventare potente quanto certe hot match odierne. Indovinate un po’? E’ successo e adesso l’auto è pronta per una bella drag race!

Tra le automobili più celebri nella cultura pop, come dimenticare la BMW Isetta? Questa vettura originariamente costruita dalla italiana Iso, autrice pure di vetture sportive di lusso come la Rivolta, è sicuramente la più piccola BMW mai messa in produzione se escludiamo le numerose motociclette del marchio tedesco. E se vogliamo essere fiscali, molte delle suddette moto hanno comunque una cilindrata maggiore della Isetta.

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L’Isetta è ingrassata? (Engine Swap Depot)

Costruita per la città come una vecchia antenata della moderna Smart, questa vettura montava un motore che a seconda delle versioni poteva erogare tra gli 8 ed i 13 cavalli, non certo una potenza straordinaria. Il basso peso dell’auto ovviamente garantiva velocità accettabili ma questo non impedì all’auto di partecipare pure alla Mille Miglia in tempi non sospetti. Si, l’auto concluse la gara senza problemi se ve lo state chiedendo.

Qualcuno al giorno d’oggi comunque ha deciso di correggere questo problemino della BMW Isetta, cercando di renderla un po’ più competitiva. Ecco quindi arrivare un motore americano proveniente da una vecchia Chevrolet che ha consentito alla piccola tedesca di decuplicare la sua potenza, con risultati incredibili sotto il profilo motoristico.

Quando parte, impenna

Il motore inserito nella Isetta che potete vedere in foto, forte della sua aggressiva livrea rosso fuoco, è un sei cilindri piatto proveniente dalla Chevrolet Corvair, una vettura compatta costruita dal marchio statunitense per tutti gli anni 60 e piuttosto famosa nel paese.

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Il motore non c’entrava, così…(Engine Swap Depot)

Per ospitare il grosso – per la sua stazza – propulsore la Isetta ha avuto bisogno di qualche modifica strutturale: anzitutto, è stata aggiunta una ruota portando a quattro il numero complessivo degli pneumatici del mezzo. Quelli posteriori se ci fate caso sono più larghi per consentire una tenuta di strada decente nonostante la potenza aggiunta.

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La più evidente differenza con la Isetta normale comunque è quel “bozzo” posteriore, un intervento strutturale necessario per ospitare il motore. Da 13 cavalli siamo passati a 150 per un’auto che pesa meno di mezza tonnellata. Fate due conti voi…se volete vedere come si comporta in strada la “Corsetta” vi invitiamo ad aprire il video qui sotto: praticamente, è una Hot Rod destinata alle più sfrenate drag race della Germania!

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