Monteverdi Safari: quel “mix” tra Range Rover e Fiat che diede “inizio” all’era dei suv

Nel 2021 non esiste una casa costruttrice automobilistica che non abbia prodotto per almeno una volta un suv. Un tempo non era però così scontato.

Nel 2021 siamo abituati a molti generi diversi fra loro di automobili. Berline, suv, supercar, offroad e tanti altri. Nel 20° secolo, però, il mercato dell’automobile non era caratterizzato da così tanti modelli. Fino alla seconda metà degli anni ’70, infatti, di suv non si parlava nemmeno.

Monteverdi Safari
Monteverdi Safari (Web source)

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Ad ogni modo, si iniziava però a non identificare più l’idea di automobile come “semplice” 4×4, ma bensì di un mezzo adatto a qualsiasi bisogno e capace di offrire un confort simile a quello delle lussuose berline.

In questo senso, possiamo dire che fu una vera e propria novità la Monteverdi Safari, un fuoristrada di lusso; fu presentato nel 1976 ed entrò in produzione l’anno dopo. Uscì dal mercato nel 1982, anche se le sue caratteristiche hanno contribuito a rendere ancora più incredibile la storia dell’automobilismo.

Monteverdi Safari, pioniere dei suv: le sue caratteristiche

La Monteverdi Safari era un’automobile molto particolare. A tratti ricordava auto quali Range Rover e Fiat 124 Special; di sicuro c’era un motore V8 fabbricato dalla Chrysler. Era pensata proprio per fare concorrenza alla Range Rover, con qualche dettaglio migliorato rispetto alla rivale inglese, come le prestazioni e le finiture.

Dal punto di vista commerciale rimase sempre indietro, anche perché l’obiettivo conclamato di quest’offroad era quello di avvicinarsi ad un target molto più ristretto. Produsse circa 2.500 unità divenendo uno dei veicoli fuori strada più apprezzati. Anche se, senza la crisi del petrolio del 1973, difficilmente sarebbe esistita una vettura del genere. Quest’ultima mise alle strette le supercar dell’epoca; tra loro, c’era anche un veicolo della casa costruttrice svizzera che non fabbricò più di trenta esemplari.

Monteverdi Safari
Monteverdi Safari (Web source)

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Da qui venne fuori la soluzione targata Monteverdi Safari. Nonostante i costi di sviluppo e produzione non esagerati, l’auto era molto costosa: circa 65.000 marchi tedeschi per assicurarsene una (in Svizzera 39.000). Gli interni erano pieni di comodità quali il cambio automatico, gli alzacristalli elettrici e una strumentazione completa.

La trazione era integrale e la posizione di guida sportiva (ambiguo per un’auto dalle caratteristiche offroad) Il suo motore erogava fino a 152 Cv di potenza che permetteva di accelerare alla Safari da 0 a 100 in 13 secondi e di raggiungere i 165 chilometri orari. I consumi però erano notevoli (4 chilometri al litro). La Safari può contare anche su una meccanica semplice e resistente. Se oggi i suv sono tanto ricercati e conosciuti, in parte lo dobbiamo pure alla Monteverdi safari.

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