Ricaricare l’auto elettrica sarà più rapido che fare un pieno di benzina | Arriva la svolta

Nasce tutto da un’azienda che ben conosciamo. E che ha superato con successo la crisi da Covid con questa grande invenzione.

Conosciamo quest’azienda perché fornisce i pistoni per alcune Ferrari. Ma, dalla componentistica per un brand storico e conosciuto in tutto il mondo, adesso è passato a un altro ambito. Molto utile e che potrebbe cambiare parecchio il mercato dell’elettrico.

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Auto elettrica (Getty Images)

L’azienda Mahle

Parliamo dell’azienda Mahle. Produttore di componenti automobilistici con sede a Stoccarda, in Germania. È uno dei maggiori fornitori automobilistici in tutto il mondo. Fondata alla fine del 1920, nel 2018 ha fatturato la bellezza di 12,58 miliardi di euro. Come detto, fornisce anche la Ferrari. 

Siamo di fronte quindi a un vero e proprio colosso. Con la solidità (economica e non solo) tipica delle aziende tedesche. Sempre prendendo il 2018 come anno di riferimento, l’azienda Mahle vantava ben 79.564.

Insomma, è una grande azienda che ha superato bene il duro colpo assestato dalla pandemia da Coronavirus. E, infatti, ha adesso in serbo una grande novità aziendale.

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Ferrari (Getty Images)

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90 secondi

Mahle ha infatti sostanzialmente completato la progettazione di un nuovo tipo di batteria al litio-carbonio. La grande novità rappresentata da questo nuovo tipo di batteria consiste, soprattutto, nella velocità con cui si ricarica.

Poco più di un minuto. 90 secondi, per l’esattezza. Così, quindi, si supererebbe uno dei maggiori problemi che ha fin qui frenato l’ascesa del mercato dell’elettrico. L’ansia da autonomia, con le conseguenti difficoltà di ricarica, è infatti una delle principali perplessità comunicate dai potenziali clienti.

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Batterie auto esauste (Pixabay)

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Secondo quanto implementato da Mahle, in circa 90 secondi si possono recuperare fino a 25 chilometri di autonomia. Non è poco. In confronto una batteria tradizionale agli ioni di litio impiegherebbe ben 30 minuti. Il cambiamento radicale, quindi, è comprensibile immediatamente.

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E, al momento, non vengono segnalate “controindicazioni”. Quali, per esempio, il surriscaldamento. Altro annoso problema quando si parla di batterie.

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