F1, il futuro incombe: le scelte sui motori dividono le scuderie

Nel recente weekend di Monza, le scuderie di F1 si sono ritrovate in un meeting per discutere sul futuro dei motori ibridi.

Il recente weekend di Monza ha visto il ritorno del pubblico sugli spalti per quanto riguarda il GP italiano, visto che Imola era stata a porte chiuse, e pure il ritorno alla vittoria della McLaren, la quale mancava per la scuderia di Woking dal 2012.

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John Elkann presidente della Ferrari (Getty Images)

Il fine settimana brianzolo, però, è stato anche l’occasione per discutere del futuro regolamento tecnico che si vedrà nella massima formula a partire dal 2026. Stiamo parlando in particolare dei motori ibridi, e del cambiamento delle sue parti meccaniche.

Il tempo è tiranno, visto che il regolamento deve essere stilato entro fine 2021, e i motoristi rappresentati dai capi delle aziende (Elkann per la Ferrari), hanno pareri discordanti, così come i nuovi arrivati che potrebbero far parte della F1, ovvero imprese provenienti dal Gruppo Volkswagen.

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Audi e Porsche chiedono benefit

Audi e Porsche sono le aziende interessate a entrare in F1 dal 2026 e appartengono al Gruppo Volkswagen. Queste però chiedono dei benefit per arrivare nella massima formula, come quello di ottenere del budget extra tramite il quale riuscire a colmare maggiormente il divario dai motoristi presenti.

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Volkswagen (Getty Images)

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Indipendentemente da questo, le scuderie hanno già preso una decisione: l’MGU-H scomparirà. Questa è l’unità che riguarda la parte ibrida e non ci sarà più a partire dal 2026 a causa dei grossi costi di progettazione. Soprattutto, sembra che si prosegue sulla linea del budget cap, con la riduzione del costo del propulsore del 50% rispetto a quello attuale.

In definitiva, i motori della F1 dal 2026 in poi saranno molto meno ibridi, con meno potenza termica e più elettrica. Al momento, però, non si parla ancora di passaggio decisivo al green più totale, ma è probabile che questo passo possa avvenire dagli anni 30 in poi.

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