F1, la proposta di Binotto: chi rompe paga! Un po’ come l’RC auto

Dopo il patatrac della prima curva del GP d’Ungheria di F1, Binotto ha sbottato e ha detto la sua sul costo dei danni provocati dagli incidenti.

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Monoposto di Bottas (Getty Images)

Il GP d’Ungheria è stato uno dei migliori degli ultimi anni, il motivo è relativo al patatrac iniziale della prima curva. Difatti, Bottas ha mancato il punto di frenata e ha travolto prima Norris, che a sua volta ha colpito Verstappen, e poi ha buttato fuori Perez.

Stroll, invece, ha mancato proprio la curva e si è reso colpevole di un incredibile errore che ha causato il ritiro per Leclerc, e una gara in salita per Ricciardo visti i danni alla sua monoposto. Per questo, vari team principal hanno sbottato, e su tutti ci sono Horner e Binotto.

Il capo della Red Bull, infatti, ha già detto che probabilmente i motori di Perez e Verstappen sono andati, mentre quello della Ferrari, che con Leclerc avrebbe vinto se non ci fosse stato Stroll, ha detto la sua sul costo dei danni causati da altre macchine.

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La proposta di Binotto sui costi degli incidenti

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Mattia Binotto (Getty Images)

Mattia Binotto sapeva che Leclerc avrebbe vinto la gara visto che alla prima curva era secondo alle spalle di Hamilton, ma Stroll era di un parere diverso e ha travolto il ferrarista. Per questo il team principale del cavallino ha avuto un’idea originale.

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Secondo lui, infatti, ecco che il costo dei danni causati da un pilota non della propria squadra, dovrebbero essere pagati dalla scuderia per la quale questi corre. In pratica, se non c’entra l’affidabilità, le cifre per le riparazioni devono pagarle gli altri.

Questo ricade nel contesto del budget cap, che come sappiamo mette un tetto ai costi che una scuderia può spendere per le proprie monoposto. Ecco per Binotto se c’è qualcuno di esterno, come Stroll in Ungheria a rompere una macchina, nel qual caso quella di Leclerc, deve essere la squadra del canadese a pagare, cioè l’Aston Martin. Vedremo se questa proposta rimarrà solo a parole o sarà poi formalizzata.

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