Troppo in anticipo rispetto alla storia: il fallimento del Sinclair C5

Il triciclo elettrico C5 (con pedalata assistita) è stato un veicolo monoposto presentato in pompa magna il 10 gennaio 1985

Sinclair C5 Catawiki
Sinclair C5 (Catawiki)

La strada per il futuro è, a quanto pare, sempre in costruzione. Ma sono tanti i veicoli che non ce l’hanno fatta. A volte un design stravagante è la causa della loro rovina. A volte è lo strano sistema di propulsione. O a volte, come con il Sinclair C5, è una sfortunata combinazione dei due.

Il Sinclair C5

Sinclair C5 abbandonato
Un Sinclair C5 abbandonato (Wikipedia)

Il triciclo elettrico C5 (con pedalata assistita), un veicolo monoposto presentato in pompa magna il 10 gennaio 1985. È stato annunciato come il futuro dei trasporti. Una macchina non inquinante, capace di portare l’autista ovunque avesse bisogno di andare: nei negozi, al lavoro, o in una stazione ferroviaria. Ma l’idea di Sir Clive Sinclair naufragherà ben presto.

Al momento del suo lancio, c’era molta speranza, se non clamore, attorno al veicolo. Il C5 di Sir Clive Sinclair si classifica come uno dei più spettacolari fallimenti di trasporto degli anni ’80. Eppure, forse, è stata solo un’idea troppo in anticipo sui tempi. Sinclair, infatti, era noto per essere stato in prima linea nell’innovazione britannica per molti anni quando si cimentò con i veicoli. Aveva inventato radio tascabili, televisori tascabili, orologi elettronici e il computer di casa più venduto in Gran Bretagna.

Sir Clive credeva forse di poter creare lui un mercato dove prima non esisteva. Ma non fu aiutato nemmeno dalle modifiche legislative, su cui faceva affidamento. Il Sinclair C5 è stato anche immediatamente criticato per la sua sicurezza. La posizione di guida, infatti, era estremamente bassa, rendendola effettivamente invisibile agli altri veicoli.  Anche con riferimento all’autonomia del mezzo, le recensioni furono impietose.

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Caratteristiche e sviluppo

Sinclair C5 2
Sinclair C5 (Wikipedia)

Molti milioni di sterline di sviluppo sono andati al Sinclair C5. Aveva un guscio in polipropilene stampato a iniezione all’avanguardia. Ai tempi la propaganda lo definiva il più grande al mondo). Telaio progettato da Lotus. Aveva una batteria in grado di fornire un’autonomia di 18,7 miglia (30 chilometri), fino a 15 mph (25 km/h). Lo sterzo realizzato con il manubrio sotto le gambe del pilota mentre si appoggiava all’indietro.

Il Sinclair C5 ha avuto un problema di immagine quasi istantaneo. La stampa e il pubblico vedevano il Sinclair C5 meno come un nuovo mezzo di trasporto e più come un giocattolo. E per di più costoso. Costava appena sopra il milione di lire dell’epoca. Ma, in effetti, la sua è la storia di un fallimento. Forse anche a causa delle poche ricerche di mercato effettuate ai tempi.

Ma, si sa, anche i fallimenti fanno storia. E così, il Sinclair C5 ha ancora un seguito di culto. Le parti sono disponibili sui siti di aste online e ci sono club di proprietari che si scambiano consigli. Nei decenni successivi, la tecnologia delle batterie è migliorata, così come i sistemi di controllo elettronici per la sicurezza e la stabilità.

Basti pensare al boom dell’elettrico e di colossi come Tesla. Forse Sir Clive Sinclair era solo troppo avanti rispetto ai tempi…

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