F1, il calendario continua a cambiare: via Australia e forse dentro Mugello

Gli eventi mondiali legati alla pandemia fanno evolvere ancora il calendario della F1, con Giappone e Australia interessati.

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Circuito di Albert Park di F1 (Getty Images)

La pandemia continua a stravolgere i piani del motorsport, e nemmeno la grande organizzazione della F1 può farci niente. Infatti, il calendario della massima formula ha dovuto dire addio al GP d’Australia, proprio a causa del Covid-19.

Il nuovo layout dell’Albert Park di Melbourne, rivisto in parte già per l’edizione del 2020, quindi continua a essere rimandato nella prova in pista. Una vera e propria maledizione da quando fu annunciato dagli organizzatori.

Al netto dell’Australia, però, la F1 vuole mantenere le 23 gare in calendario, il che è al momento abbastanza complicato da prevedere. Infatti, oltre al paese oceanico, ci sono anche altre nazioni che potrebbero saltare.

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Calendario F1, il Giappone è volontà di Honda

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La celebre ruota panoramica nel circuito di Suzuka (Getty Images)

Come detto, oltre l’Australia ci sono altri paesi che potrebbero saltare. Su tutti, spicca il Giappone che con il suo impianto di Suzuka è già stato fuori l’anno scorso. Il tutto dipende ovviamente dai proprietari del circuito, ovvero la Honda.

La casa nipponica, infatti, deve decidere in quanto pare che così come i prossimo giochi olimpici, anche per ottobre non potrà esserci pubblico, il che rappresenterebbe un calo netto degli introiti a fronte di spese molto corpose.

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Tuttavia, Honda potrebbe acconsentire alla disputa del GP pensando alla superiorità mostrata da Monaco in avanti dalla Red Bull che monta il suo motore, e da Verstappen, che adesso ha addirittura 32 punti di vantaggio su Hamilton.

Il calendario della F1, dunque, è in continuo rinnovamento. Qui vi abbiamo raccontato di Australia e Giappone, ma c’è anche il Brasile che vista la pessima condizione sanitaria del paese causata dal Covid-19, rischia di non poter nuovamente rispettare gli accordi. A questo punto, invochiamo invece del secondo appuntamento in Bahrain, come paventato da più parti, un altro in Italia al Mugello.

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