Nigel Mansell lottatore sempre e comunque: ecco cosa accadde

Nigel Mansell è stato soprannominato il leone d’Inghilterra non a caso, ma per il suo coraggio nel spingersi oltre i limiti umani.

Molti appassionati considerano la F1 degli anni 80 come la più bella di sempre, con piloti che guidavano mezzi spinti dal turbo e che a loro volta dovevano spingersi oltre i propri limiti. Tra di essi, c’era anche Nigel Mansell, storico pilota britannico e campione del mondo nel 1992.

Chiamato non a caso il leone d’Inghilterra, si è reso protagonista di un momento divenuto poi celebre, ovvero quello dello svenimento al GP degli Stati Uniti dell’8 luglio 1984. Il posto era Dallas, e Mansell dopo aver ottenuto la pole in qualifica con la sua Lotus-Renault, è fiducioso di vincere.

Nella gara, però, prima urta con l’alettone un muretto, poi quasi si prende con Rosberg, e infine deve fermarsi ai box nuovamente a causa dell’usura gomme. Nell’ultimo giro, l’inglese urta ancora e danneggia il cambio fermandosi a pochi metri dal traguardo. Allora decide di scendere e spingere la monoposto, ma finisce per svenire a terra.

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Mansell, il leone d’Inghilterra anche in Ferrari

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Nigel Mansell con la Ferrari a Imola 1989 (Getty Images)

Nigel Mansell ha vinto il titolo di F1 nel 1992 con la Williams, macchina decisamente superiore alle altre grazie all’uso dell’elettronica. Tuttavia, precedentemente, era anche stato in Ferrari, arrivando nel 1989 e diventando idolo dei tifosi del cavallino.

In quell’anno fu affiancato da Berger, e subito al debutto vinse sul circuito brasiliano di Jacarepaguá, ma fu solo un fulmine a ciel sereno, in un’annata dominata ancora dalla McLaren con Senna e Prost. Un altro successo lo ebbe nel GP d’Ungheria.

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Nel 1990 al suo fianco arriva proprio il professore, stanco della situazione nella scuderia inglese e campione del mondo in carica. La monoposto della Ferrari è competitiva, ma Mansell vince solo una gara, in Portogallo a Portimao.

Le sue rivincite, come detto, il leone d’Inghilterra se le riprenderà dominando la stagione 1992 con la Williams, e certamente verrà sempre ricordato come un lottatore assoluto della F1, con negli occhi e nel cuore quella sequenza di immagini a Dallas che l’hanno fatto passare alla storia.

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