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Gli effetti del Covid sulle automobili e sulle abitudini degli italiani

Il mercato ha subito a partire dal 2020 una forte contrazione. Conseguenza ovvia delle restrizioni e dell’incertezza economica.

Il mercato dell’elettrico vicino a una rivoluzione? (Getty Images)

Un anno e mezzo di crisi. Sanitaria, in primo luogo. Ma, ovviamente, a cascata anche sociale ed economica. La pandemia da Covid-19 ha segnato il mondo. Nei suoi ritmi, nelle sue abitudini, ma anche, ovviamente, nelle priorità e nei consumi. Il mercato dell’auto è pienamente inserito in questo contesto.

Ne usciremo migliori?

Tempi ancora duri per gli automobilisti (Getty Images)

Il mercato ha subito a partire dal 2020 una forte contrazione. Conseguenza ovvia delle restrizioni e dell’incertezza economica. Dai dati diffusi Global Automotive Consumer Study emerge però un particolare interesse verso il mercato ibrido ed elettrico. Soprattutto in Italia. I dati dicono infatti che i modelli ibridi-elettrici o plug-in registrano la crescita maggiore rispetto al precedente rilevamento.

Difficile dire se, come si diceva all’inizio del dramma Coronavirus, “ne usciremo migliori”. Di certo è una buona notizia per chi porta avanti istanze di tipo ambientalistico. Anche se c’è un rovescio della medaglia. Sebbene gli italiani siano molto interessati alla mobilità elettrica, il mercato del Diesel tiene botta. Crescendo di due punti rispetto al precedente studio. E, comunque, dopo anni di crisi.

Ci sono ancora un po’ di resistenze per la carenza di infrastrutture che permettano la ricarica delle auto elettriche. Le “colonnine” per fare rifornimento di energia sono ancora troppo poche sul territorio nazionale italiano. Il 73% degli italiani dichiara che non sarebbe disposto a spendere più di 30.000 euro per un veicolo elettrico. Ma, nonostante per molti italiani sia ancora azzardato spendere troppo per un mezzo elettrico, il trend sembra sicuramente in deciso cambiamento.

I numeri di Global Automotive Consumer Study

Stop all’inquinamento? (Getty Images)

Ma, ovviamente la pandemia da Covid-19 ha fatto grandi danni economici. Quindi, circa il 50% delle persone intervistate dichiara che nella scelta dell’auto il criterio principale sarà il prezzo. E che si cercherà di spendere ancor meno rispetto agli standard del passato.

I dati di Global Automotive Consumer Study dicono anche che gli automobilisti apprezzano le tecnologie sulle auto. Soprattutto se riferite alla sicurezza. Come i sistemi automatici per le frenate di emergenza (83%), gli avvisi di scostamento dalla corsia di marcia (66%) e i rilevatori di punti ciechi della visuale (66%).

Lo studio dice anche che l’assistenza di prossimità continua a essere molto importante per gli automobilisti. Nonostante, quindi, il mondo avanzi, il ruolo della concessionaria presente sul territorio continua a essere fondamentale. Un punto di riferimento per chiedere informazioni e ricevere assistenza. Solo il 14% del campione rilevato, infatti, si dice entusiasta degli acquisti online.

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I perché di questi dati

Auto elettriche in ricarica (fonte foto Getty Images)

Certamente, nella crescita del mercato elettrico e ibrido, molto hanno pesato le misure statali. Sempre più spesso – e non solo in Italia – i governi stanno infatti varando una serie di provvedimenti volti a incoraggiare l’acquisto di mezzi a basse emissioni di CO2. In alcuni casi anche con incentivi molto corposi. Peraltro, soprattutto nelle grandi città, le restrizioni sulla circolazione dei mezzi considerati inquinanti, fa propendere, sempre di più, le scelte verso il “green”.

Ma c’è da dire che un veicolo ad alimentazione elettrica costa meno in assoluto. La ricarica totale, infatti, ha una incidenza economica nettamente inferiore rispetto a un pieno di serbatoio. Il carburante – che sia Diesel o benzina – infatti registra ormai costantemente aumenti anche molto significativi. L’energia elettrica, invece, costa meno. Soprattutto quando si punta sulla ricarica domestica. Che quindi può godere anche di determinate agevolazioni. Soprattutto nelle ore notturne. E poi, anche la manutenzione ha sicuramente costi più bassi rispetto a quelli necessari per le auto tradizionali.

Claudio Rossi

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