Non tutte le Ferrari costano care: il Cavallino alla portata di tutti

Innovazione e tradizione. Spulciando la carta del ristorante rivitalizzato dalla casa di Maranello scopriamo tante prelibatezze.

Ferrari
Il progetto che unisce Alfa Romeo al Cavallino (Getty Images)

Nonostante il brand Ferrari e nonostante la cucina sia stata affidata al top, Massimo Bottura, “Il Cavallino” mantiene prezzi assolutamente accessibili per tutti. E’ stato divulgato il menù del ristorante della casa di Maranello. E’ possibile consultarlo sul sito ufficiale dell’azienda.

La mano di Bottura

Rosette
Le rosette del “Cavallino” (da Ferrari)

Un mix di tradizione e innovazione, come da stile di Massimo Bottura. Negli scorsi giorni, infatti, la Ferrari ha deciso di dare una importante scossa al ristorante che, negli anni ’50, era stato voluto proprio dal grande Enzo Ferrari. Che non saltava un giorno. Soprattutto a pranzo. La scelta è ricaduta su uno degli chef più conosciuti del panorama italiano e internazionale: Massimo Bottura.

E lo stile inconfondibile del proprietario dell’Osteria Francescana di Modena si nota fin dalla lettura del menù pubblicato sul sito internet. Poche le immagini esplicative pubblicate su Ferrari.com. Ci si limita allo gnocco fritto con salumi e alle rosette cotte nel forno a legna. Probabilmente per creare curiosità a chi vorrà frequentare “Il Cavallino”.

E’ possibile prenotare un tavolo attraverso un apposito form in cui viene contrassegnata la disponibilità o meno sul calendario.

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Menù economico e da scoprire

Massimo Bottura in cucina
Massimo Bottura in cucina (Getty Images)

Chi si aspettava prezzi esagerati, si sbagliava clamorosamente. Il listino pubblicato sul sito internet, infatti, mantiene un prezzario assolutamente nella media nazionale dei ristoranti di qualità. Qualche esempio. 18 euro per le già menzionate rosette cotte nel forno a legna. Stesso prezzo per gli immancabili tortellini del Tortellante in crema di parmigiano reggiano. Prezzo ancor più basso (15 euro) per gli spaghettoni cipolla e tartufo nero, cucinati con crema di cipollotti affumicati, scorza di tartufo nero e colatura di alici. Questo per quanto concerne i primi.

Passando ai secondi, i prezzi salgono un po’. 24 euro per l’anguilla alla brace, così come per il cotechino alla Rossini (Foie gras, pan brioche, marasche e tartufo nero). Parliamo di due secondi molto particolari. Per quelli più “tradizionali”, il prezzo scende. 20 euro per la guancia di vitello all’Aceto Balsamico Tradizionale, servita con puré di patate e spinaci, così come per il baccalà, preparato con salsa verde, aceto di fichi affumicati ed erbe aromatiche. Per i contorni, siamo sugli 8 euro.

Infine, i dolci. Tutti a 9 euro. Dal paciugo di mascarpone, caffè e cacao alla zuppa inglese. Passando per il babà con panna montata e gli agrumi e la tartelletta di frutta. E, infine, il gelato alla crema, marasche calde e Aceto Balsamico Tradizionale Villa Manodori.

Manca, però, la carta dei vini.

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