Quando le automobili italiane si tramandano di generazione in generazione per passare ai… Politici. L’inedita vicenda riguardante Zaia
La 500 è senza ombra di dubbio uno dei mezzi più iconici e amati del panorama automobilistico italiano e non solo. Prodotta sul mercato a partire dal 1936 e chiamata anche Cinquecento, debuttò nel 1915 con una concept car.
Dagli anni ’30 in poi, quello che doveva essere un modello come tanti altri, diventa un vero e proprio trend di mercato per Fiat, oggi Stellantis dopo la fusione tra Fca e Psa.
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La prima vettura ad esordire nell’automotive fu la “Topolino”, seguita dalla Simca 5 (1937) e Simca 6 (1947). Per la Fiat Nuova 500 si dovrà attendere fino al 1957. Da questa derivarono la famosissima Abarth dello stesso anno fino alla Fiat Lucertola del 1969.
Ne venne sfornata soltanto un’altra nel 1991 fino a quando, nel 2007, furono costruite altre 5 vetture: Fiat 500 (2007), Abarth 500 (2008), 500L (2012), 500X (2014) e 500e (2020). Insomma, un vero e proprio marchio di fabbrica tutto italiano: e infatti, piace anche ai personaggi pubblici.
La 500 piace a tutti, e chi si occupa di politica non è da meno. Luca Zaia, infatti, possedeva una Fiat 500 gialla. Possedeva, avete capito bene.
Il modello di sua appartenenza, infatti, ha preferito donarlo ad un collega, il sindaco di Codognè Roberto Bet. Con questo veicolo, il Presidente del Veneto ha percorso 180.000 chilometri in tre anni.
L’automobile, comunque, non era proprio sua, ma era utilizzata in affitto, con la formula del noleggio a lungo termine. Adesso passerà in mano al primo cittadino di Codognè.
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Non esattamente una prima volta per Bet, che era già salito al volante della 500 gialla del governatore Zaia, quando quest’ultimo si sposò con la consigliera Lisa Tommasella nell’agosto 2014.
Si tratta infatti della vettura che accompagnò la moglie all’altare. Vicenda quindi veramente speciale. Nel frattempo, Luca Zaia, si è procurato una nuova vettura del gruppo Stellantis.
Quale? Sempre una 500, solo d’ultima generazione. E il colore, tanto per (non) cambiare, sarà ancora giallo.
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