Pronto il rientro in pista per Marc Marquez, con la convocazione da parte della federazione prima di Portimao.
Si avvicina il rientro di Marc Marquez in MotoGP. Il campione Honda, infatti, è stato convocato dall’IRTA (International Road Racing Team Association) per una visita medica il giovedì, precedente al venerdì delle prime prove libere del GP di Portimao.
Per tutto il paddock, è una notizia importantissima, perché se dovesse lo spagnolo risultare idoneo a correre, allora potremmo finalmente rivedere all’opera il pilota che ha dominato quasi tutto il decennio scorso. Chiaramente, è una buona notizia per lo spettacolo, ma non tanto per i suoi rivali.
Oltre a Marquez, sono stati convocati anche Miller di Ducati e Lecuona di KTM, i quali si sono entrambi operati a Barcellona, per la sindrome compartimentale al braccio. Per loro due, l’esame sarà una formalità, mentre per il pilota Honda, certamente non sarà così, visto che si gioca la carriera dopo l’infortunio che gli ha fatto saltare tutta la stagione 2020.
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Tutti i rider in questi mesi si sono detti felici del possibile ritorno di Marc Marquez nel paddock e nei weekend del mondiale. Tuttavia, si fa buon viso a cattivo gioco, perché ognuno di loro sa che lui è il cliente più scomodo in assoluto.
A cominciare dall’attuale campione del mondo Joan Mir, il quale l’anno scorso ha vinto il titolo con una sola vittoria all’attivo, l’unica della sua carriera in MotoGP. Anche i due yamahisti ufficiali, Vinales e Quartararo, che hanno vinto le prime due gare del mondiale, preferirebbero lottare tra di loro senza Marquez tra i piedi.
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Così anche il team Ducati, sia quello ufficiale con Miller e Bagnaia, che quello Pramac con Martin e Zarco, con quest’ultimo primo in classifica dopo due gare. Nessuna notizia, invece, dall’ultimo grande rivale dello spagnolo rimasto in classe regina, ovvero Valentino Rossi. Questi, in effetti, ha molto di cui preoccuparsi visto il bruttissimo inizio in Qatar, e non può prestare attenzione al pilota Honda.
Il ritorno di Marquez, dunque, scalda gli appassionati ma non gli altri rider, anche se non lo diranno mai. Tuttavia, per vincere il titolo mondiale, bisogna lottare con i migliori e batterli. Allora meglio che lo spagnolo di Honda ci sia e che vinca il migliore.
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