Quarant’anni fa i top brand producevano auto destinate a durare nel tempo. Scopriamo il modello BMW che ha fatto la storia.
La Casa bavarese è sempre stata anni luce avanti alla concorrenza. Sono state prodotte negli stabilimenti BMW auto e moto che hanno fatto la storia. Oggi il marchio tedesco ha investito, massicciamente, sulla tecnologia elettrica. I risultati non sono stati esaltanti, così come per l’idrogeno. Ma perché non tornare a produrre auto termiche rivoluzionarie? 
La BMW, già quarant’anni fa, investì su motori più efficienti. I più esperti ricorderanno la 525e, nata per ovviare ai problemi della crisi energetica degli anni ‘70. La berlina disponeva di un 6 cilindri realizzato per garantire uno spiccato confort negli interni e consumi bassi. Nel 1973, a seguito della guerra del Kippur, l’OPEC (Organization of the Petroleum Exporting Countries) decise di limitare il petrolio e il prezzo del carburante nei Paesi occidentali schizzò alle stelle.
Nel Vecchio Continente i brand dovettero capire come rispettare le nuove norme con soluzioni tecniche all’avanguardia. Mercedes decise di lanciare un motore diesel nel listino della Classe S W116 e creò la futura 190. BMW puntò alla produzione di motori di cilindrata inferiore, rispetto ai V12 da 4,5 litri che erano in lavorazione prima della crisi petrolifera. Dal 6 cilindri M20 nacque il diesel M21, inserito sotto il cofano delle 324d/td e 524d/td, allo scopo di migliorare il V6 a benzina.
L’innovativa BMW
La Casa bavarese propose negli Stati Uniti la 528e, dotata di catalizzatore a tre vie. Nel 1983 debuttò la 525e in Germania e nel 1985 la 325e sul mercato europeo. La “e” nel nome stava per eta, la lettera greca dell’efficienza. Il 6 cilindri crebbe da una cilindrata 2,0 a 2,7 litri, con un’erogazione studiata per la coppia ai bassi regimi. Nel video in basso del canale YouTube Shannons Insurance apprezzerete il modello nel dettaglio.
Spiccava sulle 525e e 528e il 6 cilindri M20 con alesaggio e corsa portati a 2.693 cc, che, nonostante il catalizzatore, era in grado di erogare 122 CV. Erano 125 i CV senza catalizzatori, a soli 4.250 giri/min. La coppia massima era di 230 Nm (240 Nm senza cat.) a 3.250 giri/min. La novità tecnica era abbinata al “BMW Energy Control”, il noto indicatore analogico di consumo, che rese la berlina un’auto innovativa e molto avanti rispetto alla concorrenza. Il boom delle vendite diede un impulso importante alla successiva produzione del marchio tedesco.