Scatta l’allarme in Europa per Stellantis: rischia di fallire tutta la filiera

Stellantis è, nuovamente, nel mirino dei burocrati di Bruxelles che stanno rovinando l’interno mercato delle quattro ruote. Sull’argomento si è esposto il numero 1 John Elkann.

L’industria delle quattro ruote nel Vecchio Continente sta affrontando una delle fasi più critiche della storia. Persino i grossi major come Stellantis e Renault stanno vivendo un momento critico. Si pensava, negli anni della crisi del Covid-19, che il problema fosse relativa alla mancanza di componenti. Oggi, nonostante una crescita esponenziale delle proposte sul mercato, i numeri di vendita sono bassissimi. Difficilmente si tornerà mai ai livelli del 2019 in Europa.

Allarme Stellantis
Stellantis, Elkann lancia la bomba (Ansa) Quattromania.it

Le soluzioni elettrificate della gamma Stellantis non hanno convinto i puristi. Non sono disposti a cambiare stile di vita per adeguarsi, a caro prezzo, a nuovi modelli senz’anima. E’ il mercato a sentenziare il successo di un prodotto che non può essere competitivo rispetto al mercato asiatico in grande crescita. La Commissione Europea continua a spingere per il passaggio, tra 10 anni, alle EV ma l’italiano non sembra pronto a lanciarsi in questa nuova avventura tecnologica.

John Elkann lancia l’allarme

John Elkann e Luca De Meo, rispettivamente Presidente di Stellantis e del Gruppo Renault, hanno fatto una un’intervista doppia per il quotidiano francese Le Figaro. “Ci sono troppe regole concepite per auto più grandi e più costose, il che non ci permette di fare auto piccole in condizioni accettabili di redditività“, ha annunciato De Meo.

Stellantis in crisi
Tracollo Stellantis, la reazione di John Elkann (Ansa) Renaulnews.it

Siamo industriali del XXI secolo, capaci di offrire al maggior numero di persone una gamma di prodotti completa, da tutto elettrico all’ibrido e al termico di nuova generazione“, ha aggiunto l’erede designato di Gianni Agnelli. “Ci sono troppe regole concepite per auto più grandi e più costose, il che non ci permette di fare auto piccole in condizioni accettabili di redditività“, ha dichiarato De Meo. A differenza di altri Paesi del mondo, l’Europa non avrebbe organizzato la sua industria automobilistica proiettandosi al futuro con un piano preciso per la diffusione delle EV. “È un momento cruciale: o decidiamo se vogliamo ancora essere una terra di industria o ci rassegniamo a essere solo un mercato. A questo ritmo di declino, tra cinque anni sarà troppo tardi“, ha tuonato il numero 1 del Gruppo nato dalla fusione da FCA e PSA. Un grido di allarme o di disperazione che spiega, senza tanti giri di parole, quanto possano rischiare i top brand che hanno fatto la storia dell’automotive europeo.

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