Il momento che tante persone temevano sembra essere arrivato. Difficile tornare indietro adesso, molti perderanno il posto di lavoro. Ecco che cosa sta accadendo in queste ore.
Il mondo intorno a noi sta cambiando. Forse non ce ne siamo nemmeno accorti in tutti questi anni, ma aziende e anche noi cittadini stiamo cambiando con lui. Lo sa bene l’automobilismo, che nel 2035 in Europa passerà pressoché totalmente alla transizione energetica volta a favorire l’elettrico.
E, purtroppo, questo potrebbe tradursi in una situazione tanto, ma davvero tanto delicata dal punto di vista dei lavoratori. Soprattutto in Italia, dove in molti dipendenti rischiano di perdere il lavoro nei prossimi anni a causa di questo rivoluzionario cambiamento per le quattro ruote. Scopriamo di cosa si tratta e perché c’è così tanto da preoccuparsi a riguardo.
Transizione energetica, la mietitrice dei dipendenti
Se queste previsioni preoccupano, i numeri fanno pure di peggio: circa il 40% dei lavoratori che operano all’interno del settore dell’automotive in Italia rischiano il proprio posto di lavoro. In poche parole, oltre centomila persone potrebbero perdere il posto che magari dà da mangiare a chissà quante famiglie.
Lo conferma l’indagine della UILM (Unione Italiana Lavoratori Metalmeccanici). Questo studio dimostra statisticamente il perché di tali previsioni. Per realizzare un veicolo elettrico ci vogliono circa tremila componenti in meno rispetto ad un mezzo alimentato a benzina o diesel. Va quindi da sé che difficilmente in tantissimi verranno confermati e anzi saranno colpiti dalla transizione che porterà l’elettrico in molte case italiane. Già, ma a quale prezzo?
“maledetta” transizione energetica: come evitare una strage
Secondo l’indagine della IULM, circa 59mila lavoratori avranno bisogno di corsi di aggiornamento per mantenere un lavoro, con la possibilità di rimanere ad operare all’interno dell’automotive; altri 52000 invece dovranno riqualificarsi così da acquisire nuove competenze in materia e non perdere la possibilità di guadagnare lo stipendio che fra l’altro gli spetta di diritto.
Altri novemila invece dovranno seguire una formazione con l’importante obiettivo di aggiornarsi dal punto di vista professionale. Da qualsiasi punto di vista si veda la situazione, comunque, c’è ben poco da sorridere. Tanti italiani rischiano di perdere il lavoro, in una situazione economica che fa davvero poco sorridere.
Tanti italiani a rischio: il test che lo ha evidenziato
Il prossimo 5 ottobre, all’Hotel Ergife di Roma, verrà presentata una ricerca scientifica da parte di Massimiliano lepratti, coordinatore e ricercatore EStà. Una ricerca che svelerà tutto quello a cui dobbiamo fare attenzione per quanto riguarda il futuro dell’automotive. A riguardo si è espresso anche Rocco Palombella, segretario della UILM.
L’uomo ha proprio spiegato che pur essendo consapevole dell’opportunità rappresentata dall’esistenza dell’elettrico, non ci si deve dimenticare di tutte le persone che rischiano grosso dal punto di vista economico e peraltro le risorse messe a disposizione dal governo italiano al momento non sono sufficienti in previsione futura. Aprire la questione ora, in poche parole, ridurrebbe di molto il rischio di avere centinaia di migliaia di italiani a casa.