Mercedes vende ai cinesi: le ripercussioni ricadono anche sulla Fiat

Great Wall prosegue sulla strada dell’ingrandimento dei suoi asset in tutto il mondo. Dal Brasile ci sono novità con Mercedes.

Great Wall prosegue sulla strada dell’ingrandimento dei suoi asset in tutto il mondo. Più asset vuol dire più produzione, e questo porta a possibili maggiori introiti. Asset in questo caso vuol dire fabbrica, e questa si trova in Sud America, per la precisione in Brasile.

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Fabbrica di Great Wall (Getty Images)

Lo stabilimento Mercedes di Iracemapolis, infatti, è stato acquistato dall’azienda cinese. Questo dovrebbe permettere ai lavoratori di non perdere il posto di lavoro, a seguito dell’annuncio della casa tedesca di qualche mese fa, che invece voleva ridurre il personale.

Ancora, poi, Great Wall con questa acquisizione lancia un altro chiaro messaggio a tutto il mondo, ovvero quello della sua presenza a livello mondiale, e non solo in Cina. Ciò, però, non rappresenta una cosa buona per un’azienda italiana in Brasile.

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Great Wall, il suo espansionismo non fa bene a Fiat

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Macchine di Wey, brand di Great Wall (gwm-global.com)

L’acquisizione della fabbrica di Iracemapolis da parte di Great Wall, fa parte degli obiettivi di impegno a livello mondiale da parte dell’azienda cinese. Tuttavia, questo espansionismo, ormai tipico della politica delle imprese cinesi, non farà felice Fiat.

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La ditta italiana, difatti, è leader per quanto riguarda il settore dell’automotive in Brasile, e anche nel resto del Sud America non se la cava male. Proprio ad agosto, nel paese del carnevale più famoso del mondo, Fiat Argo è stato il veicolo più venduto in assoluto.

Fatto sta che Great Wall anche per incrinare questo dominio vuole fare le cose in grande. Infatti, l’obiettivo è quello di produrre ben 100mila veicoli all’anno, cosa fattibile visto che sono stati acquistati pure i macchinari da Mercedes. Insomma, certamente siamo solo all’inizio di una nuova battaglia nel mondo dell’automotive, e adesso ci si aspetta la risposta di Fiat e quindi di Stellantis.

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