Negli ultimi mesi, la SsangYong ha provato a risollevarsi con alcuni nuovi modelli, tra cui il Korando. Ma l’idea non ha portato agli effetti desiderati e ipotizzati
“Coppia di dragoni”. Questa la traduzione del nome SsangYong Motor Company. Fondata nel 1954, arriva alla notorietà e al successo tra la metà degli anni ’70 e la fine degli anni ’80. La sua storia, però, è costellata di problemi. Coinvolta nel tracollo finanziario della Daewoo, che ne deteneva la maggioranza, le sue azioni vennero rimesse sul mercato. Ma è solo il primo di tanti guai finanziari. E ora, l’azienda tenta un ennesima manovra per salvarsi.
Tra la fine del 2008 e l’inizio del 2009 è stata colpita dalla crisi internazionale ed è stata messa in amministrazione controllata, con la previsione di un notevole taglio occupazionale, stimato attorno al 37%
Entra nell’orbita di Mahindra & Mahindra, che, negli anni, aumenterà esponenzialmente le proprie quote, fino ad arrivare a circa il 75% nel 2019. In quel periodo, produce il suo modello più noto, il SsangYong Tivoli. Ma i problemi non finiscono.
Nell’aprile 2020, in seguito alla crisi economica causata dalla pandemia da Covid-19, la Mahindra annuncia il taglio di investimenti per la SsangYong. Con conseguente cancellazione del piano industriale previsto. Circa un anno fa, il pacchetto azionario della casa coreana detenuto dalla Mahindra viene posto in vendita. Da allora è in amministrazione controllata.
Negli ultimi mesi, la SsangYong ha provato a risollevarsi con alcuni nuovi modelli, tra cui il Korando. Ma l’idea non ha portato agli effetti desiderati e ipotizzati.
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L’operazione disperata è quella di vendere l’azienda. Missione non semplice vista la difficile situazione economico-finanziaria. Che, evidentemente, non incoraggia troppo i potenziali acquirenti. Il prossimo step, comunque, è dietro l’angolo. La data da segnare sul calendario è quella del 15 settembre.
Le agenzie di stampa coreane sostengono infatti che il consiglio d’amministrazione di Mahindra abbia ricevuto ben undici offerte differenti. E il periodo per presentare le offerte scade proprio il 15 settembre. Poi inizieranno le valutazioni sui diversi piani di acquisto e di sviluppo che verranno presentati.
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Sempre secondo le indiscrezioni della stampa locale, sul tavolo di Mahindra sarebbero arrivate offerte non solo dalla Corea del Sud, ma anche dall’estero. I nomi che circolano sono quelli del gruppo SM, azienda coreana che produce parti di auto e ricambi, ma anche di Edison Motors Co., produttore di autobus elettrici che interverrebbe così sul mercato dell’auto. Per capire quanto tutto ciò sia reale o faccia parte della propaganda, bisognerà aspettare il 15 settembre.
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