Gli appassionati dello scienziato più noto del secolo scorso avranno studiato la teoria della velocità di curvatura. La scoperta di Einstein non è ancora passata di moda.
Albert Einstein era un genio e ha fatto la storia per la dell’equivalenza massa-energia, E=mc², definita “l’equazione più famosa al mondo“, ma non solo anche per le teorie e gli studi che ebbero un impatto sulla filosofia. Il tedesco ebbe nel 1921 il premio Nobel per la fisica “per i contributi alla fisica teorica, in particolare per la scoperta della legge dell’effetto fotoelettrico“. 
La sua famiglia era piuttosto benestante e si trasferì in Svizzera dove Albert si diplomò e nel 1896 fu ammesso al corso di matematica e fisica del Politecnico di Zurigo, in cui si laureò nel 1900. Ottenne la cittadinanza svizzera e venne nominato professore di fisica teorica, nonché direttore dell’Istituto di Fisica dell’Università Humboldt di Berlino, dove rimase fino al 1933. Einstein volò negli Stati Uniti, quando Adolf Hitler salì al potere e a causa delle origini ebraiche, non tornò più in Germania, traferendosi in America in pianta stabile.
Il motore basato sulla teoria della relatività di Einstein
Secondo lo scienziato quando gli oggetti prendono velocità, guadagnano massa e hanno maggiori difficoltà per ottenere un’accelerazione. Ci sarebbe bisogno di energia infinita per raggiungere la velocità della luce. Se la velocità di curvatura fosse possibile, gli esseri umani potrebbero raggiungere ogni angolo della galassia in tempi record.

Si può aggirare la teoria della relatività? Se lo spazio-tempo potesse essere “curvato”, il motore potrebbe raggiungere dieci volte la velocità della luce senza violare la relatività. Katy Clough del team di fisica gravitazionale della Queen Mary University di Londra ha annunciato: “Sebbene i motori a curvatura siano puramente teorici, hanno una descrizione ben definita nella teoria della relatività generale di Einstein, e quindi le simulazioni numeriche ci consentono di esplorare l’impatto che potrebbero avere sullo spaziotempo sotto forma di onde gravitazionali”. Il futuro dei motori è una pagina bianca tutta da scrivere.