Oggi faremo un salo indietro nel tempo, per raccontarvi le vicende di un’Audi eccezionale in tutto e per tutto. Ecco perché è considerata rivoluzionaria sotto tutti i punti di vista.
Il marchio Audi è tra i punti di riferimento nel mercato delle quattro ruote, ed anche se oggi vive un periodo complesso a causa della crisi, ha regalato tantissime innovazioni al settore. In occasione del Salone di Francoforte del 1965, venne svelata la F103, la prima vettura della casa tedesca dopo la seconda guerra mondiale. Infatti, sino a quel momento, i prodotti realizzati dal marchio Auto Union si vendevano soprattutto come DKW, con motori a due tempi, ormai però considerati obsoleti all’epoca. 
A metà degli anni Sessanta, la Volkswagen aveva acquistato Auto Union, rilanciando lo stabilimento di Ingolstadt, e fu così che si optò per una rivoluzione totale. La nuova Audi si basò sulla DKW F102, ma si montò un motore a quattro tempi, dicendo addio ai due tempi. Adottava un motore quattro cilindri con albero a camme in testa, un propulsore sviluppato dalla Mercedes, conosciuto per essere molto affidabile. Le versioni disponibili partiranno dalla Audi 60 sino alla Super 90, con potenze massime di 90 cavalli e velocità massime sino a 160 km/h. Lo scatto tra 0 e 100 km/h veniva completato in soli 15 secondi.
Audi, la F103 fu la prima con motore a quattro tempi
L’Audi F103 aveva una lunghezza di 4,38 metri, con 1,62 metri di larghezza ed un passo pari a 2,49 metri, con consumi medi su 9-11 litri/100 km. I parafanghi erano smontabili, con freni a disco accanto al cambio ed un rivestimento del tetto realizzato in materiale plastico lavabile. L’abitacolo era semplice ma funzionale, con cambio al volante, e poteva ospitare tre persone anteriormente, e nel 1969 arrivò come optional una leva centrale. La vettura si distingueva per una visibilità ottima, un volante molto sottile ed un assetto vivace.
Il motore 1.7 litri da 72 cavalli spingeva l’Audi F103 sino a 148 km/h di velocità massima, anche se la frenata non era poi così perfetta. Il modello fu in grado di far riscoprire questo marchio, ponendo le basi per ciò che sarebbe accaduto in futuro, con modelli da sogno come la 100 del 1968 e l’80 del 1972. Al giorno d’oggi, secondo quanto riportato dal sito web “Motor1.com“, ne esistono ancora pochissimi esemplari, ma il modello è ancora molto apprezzato. Difficilmente, a causa dei pochi pezzi di ricambio prodotti, se ne potrà osservare qualcuna in giro.