Auto elettriche, spunta una verità scomoda per i costruttori: il boss finalmente vuota il sacco

Le auto elettriche sono il futuro dell’automotive? Scopriamo cosa ne pensa un esponente della nuova industria delle quattro ruote.

Il mercato delle auto del 2025 si sta rivelando più spaccato del previsto. Chi ha investito nel settore elettrico non vuole che vi siano passi indietro, mentre chi è in crisi, a causa proprio del lancio di EV, vorrebbe tornare a produrre auto termiche. L’Europa si trova tra due fuochi. L’Asia è il nuovo centro dell’economia mondiale, con una Cina che non nasconde le sue ambizioni imperialiste. I top brand con gli occhi a mandorla stanno cavalcando l’hype delle EV per dominare contro i marchi storici del Vecchio Continente.

Auto elettriche, spunta una verità scomoda per i costruttori: il boss finalmente vuota il sacco
Auto elettrica – Quattromania.it

Negli Stati Uniti c’è una spinta green, capitanata da Tesla, ma c’è uno zoccolo duro che non è disposto a rinunciare alle tradizioni termiche. Il Presidente Donald Trump ha posto fine ai crediti d’imposta per i veicoli elettrici e ha eliminato qualsiasi tipo di norma in favore delle EV, creando delle frizioni anche con Elon Musk.

Diversi marchi sono in crisi, Mercedes e Stellantis torneranno a produrre motori termici sui nuovi modelli. Nissan ritarderà il lancio di altri veicoli elettrici prodotti negli Stati Uniti e Honda pare pronta a tagliare i suoi investimenti nell’elettrificazione. I consumatori non vogliono costose EV. In Rivian, il CEO e fondatore RJ Scaringe, c’è una idea diversa.

La posizione di Rivian

Il CEO del marchio americano ha attaccato i marchi storici, affermando di essere fiducioso che le Case automobilistiche conserveranno il focus sull’elettrico. “I produttori storici, se fossero davvero onesti con loro stessi, vorrebbero tornare ai bei vecchi tempi in cui si potevano vendere auto V8 e questo è un buon affare redditizio“, ha dichiarato Scaringe nel podcast InsideEVs Plugged-In.

Auto Rivian
La posizione di Rivian (Ansa) Quattroruote.it

Non si può assolutamente mettere a repentaglio il futuro dell’azienda per pagare il presente – ha aggiunto Scaringe – Le aziende che dimostrano maggiore leadership sono disposte a investire oggi, sacrificando i guadagni a breve termine, per proteggere il futuro a lungo termine. Immaginate i libri di storia tra 1.000 anni. Sarà un momento davvero breve in cui parleremo di come abbiamo industrializzato il mondo e lo abbiamo fatto grazie ai combustibili fossili. Ne abbiamo esaurito circa la metà in un periodo di 100 anni, ma poi alla fine abbiamo cercato di fare una transizione“.

I tempi per sviluppare questi prodotti sono molto lunghi e due cicli di produzione corrispondono sostanzialmente alla durata del mandato di un CEO. Quindi è molto difficile. Se oggi sei il CEO di una grande azienda automobilistica, le decisioni che prendi oggi sono in realtà quelle che sperimenterai nel 2035, e probabilmente non sarai più lì nel 2035“, ha concluso Scaringe.

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