Vi sono auto storiche che hanno un fascino intramontabile. Una supercar iconica ha un valore crescente che fa spavento.
Il mondo del collezionismo è spinto costantemente da un inappagabile desiderio, che appartiene all’animo umano. Su quel desiderio si costruisce l’offerta se parliamo di case d’asta ed oggetti rari ed esclusivi. Le auto d’ epoca, non tutte naturalmente, quelle di lusso al pari di un oggetto d’antiquariato sono sempre di più attenzionate da ricchi collezionisti che le acquistano anche come valori alternativi di investimento. 
La Ferrari non è l’auto più costosa e forse neppure la più desiderata nel collezionismo, difatti al primo posto per il suo valore troviamo una tedesca iconica: la Mercedes 300SLR Uhlenhaut Coupé, una creazione che racchiude 70 anni di storia, tecnologia d’avanguardia e un valore economico che supera i 100 milioni di dollari. Il valore esclusivo dell’auto sta nella tiratura limitata, ne furono prodotti solo due esemplari, sintesi di eleganza, stile e innovazione. Sotto il cofano troviamo un motore V8 da 3.0 litri, pensato e realizzato nel 1955 dall’ingegnere Rudolf Uhlenhaut.
La Mercedes dei record
Il risultato all’epoca fu clamoroso. Fu un’auto che univa un telaio ultraleggero, linee aerodinamiche all’avanguardia e prestazioni fuori da F1. Un auto divenuta leggendaria grazie alle sue caratteristiche di tecnologia e modernità. Un esempio di bellezza e di perfezione del disegno, riscoperto attraverso la pubblicità fatta dalla celebre influencer e divulgatrice nel mondo delle auto di lusso di Supercar Blondie.
Un auto che solo alla vista è un’esperienza sensoriale, per non parlare del rombo del motore V8, musica per le orecchie. Non a caso è tra le auto più apprezzate e pagate al mondo. Possiamo dire che questo spettacolare modello ha fatto scuola in Casa Mercedes, facendo da apripista ad una molteplicità di altri modelli che hanno raccolto l’eredità della 300 SLR senza mai superarla. Persino le Ferrari più rare non hanno una tiratura così limitata, ad eccezione delle one-off che rappresentano un unicum moderno nella storia del Cavallino Rampante. Per una volta la tecnologia tedesca ha battuto il fascino italiano.