Gli interni di una Bugatti sono un mix tra eleganza e tecnologie top. Sono curati nei dettagli e offrono un piacere visivo unico al mondo.
A Molsheim sanno come si costruiscono auto sportive. Il marchio Bugatti è nato proprio con l’intento di creare dei modelli prestigiosi, estremamente sfarzosi. Modello dopo modello i tecnici hanno raggiunto quel livello di perfezione voluto da Ettore Bugatti, imprenditore di origini italiane. La Tourbillon ha rappresentato una novità epocale, non avendo più i cilindri suddivisi a W su due bancate da otto. 
Il motore sviluppato appositamente per la Tourbillon rimane un V16 di 8.3 litri e pesa solo 252 kg, vantando un albero lungo un metro. Le performance sono migliori rispetto alla Chiron, girando molto più in alto che in passato, arrivando a 9.000 giri/min, rigorosamente con una potenza di 1.000 CV. Con la parte elettrica del motore arrivano a 1.800. Nel cambio, posto dietro al motore e collegato alle sole ruote posteriori, è integrato un motore elettrico da 200 CV, mentre all’anteriore ci sono due unità da 300 CV l’una. La cifra totale fa paura ma è il peso a stupire.
Con 1.995 kg, peso inferiore a quello della Chiron, l’erede presenta le seguenti dimensioni: 4.671 mm, con un passo di 2.740 mm, un’altezza di 1.189 e una larghezza, specchi esclusi, di 2.051 mm. La Bugatti Tourbillon scatta da 0 a 100 km/h in soli due secondi, per lo 0-200 bastano cinque e per lo 0 a 300 km/h meno di dieci.
L’abitacolo della Bugatti Tourbillon
La Tourbillon sarà prodotta in soli 250 esemplari. Il prezzo di partenza è di 3,8 milioni di euro più tasse (in Italia diventano 4 milioni e 636 mila euro), con una attesa fino al 2026. Ora capirete anche il motivo di tale somma. Rispetto alla Chiron, gli interni della nuova Tourbillon vantano una qualità costruttiva elevatissima. L’abitacolo è ricoperto come da tradizione da pelle, mentre la console è caratterizzata da comandi e strumentazioni hi-tech. 
Spiccano dei selettori rotativi contenenti dei piccoli display, mentre l’infotainment è assente: spicca uno schermo retrattile che spunta dalla plancia solo quando lo richiede il guidatore. Risulta utile per le manovre con la videocamera posteriore. Il quadro strumenti è caratterizzato da 600 componenti realizzati in collaborazione con un orologiaio svizzero, pesa solo 700 grammi e ha ingranaggi di titanio poggiati su rubini con tolleranze che arrivano a 5 micron. Tutte le funzioni sono analogiche. Come da consuetudine per sbloccare la velocità massima è presente una seconda chiave, la Speed Key, che consente di toccare una top speed di 445 km/h. Una funzione solo per cuori forti.