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La supercar folle del miliardario Bill Gates: per lei ha pagato una multa ogni giorno

Per ben 13 anni il creatore di Microsoft, Bill Gates, ha pagato una cifra iperbolica per potersi consentire un’auto tedesca in edizione limitata.

I miliardari sono una razza particolare, tutti hanno un tratto comune: non si accontentano mai. Dovrebbero essere felici della loro posizione apicale, ma vogliono sempre di più. E’ la loro forza, ma anche la loro condanna. Bill Gates ha costruito la sua fama recente sulle azioni di beneficenza, ma c’è stata un’epoca in cui non rispettava tutte le regole per guidare la sua auto dei sogni.

Il creatore di Microsoft, Bill Gates (Ansa) Quattromania.it

Secondo Forbes, a maggio 2025, il suo patrimonio netto ammontava a 115,1 miliardi di dollari, il che lo rendeva il tredicesimo individuo più ricco del mondo. Per anni è stato il Paperon dei Paperoni e con il successo dei computer Bill ha potuto consentirsi qualsiasi vettura. Facciamo un balzo agli anni ’80 quando si concesse l’acquisto di una 911 e una 930 Turbo. Le provò e capì che avrebbe potuto spingersi anche al volante della Porsche 959, prodotta in 292 esemplari tra il 1986 ed il 1988.

Ai tempi era la supercar più veloce al mondo, toccando una velocità massima di 317 km/h, con alcune varianti in grado persino di raggiungere i 339 km/h. I punti forza della Porsche? Univa un look elegante, una guidabilità ideale anche per la routine di tutti i giorni, pur essendo una bestia tecnologicamente all’avanguardia, in grado di demolire record in pista. Fu una delle prime auto sportive ad alte prestazioni con trazione integrale, gettando le basi per il primo modello Porsche a trazione integrale, la 911 Carrera 4.

La scelta di Bill Gates

Le sue prestazioni convinsero il creatore di Microsoft. Se la fece arrivare a Seattle negli Stati Uniti, ma la Porsche 959 non aveva superato le regole dei crash test e non rispettava le norme sulle emissioni. Per la dogana americana era un oggetto proibito. Quindi finì sequestrata e venne spedita in un magazzino della zona franca. L’auto tedesca è rimasta parcheggiata per anni in un magazzino.

Aveva un sistema di trazione integrale denominato PSK (Porsche-Steuer Kupplung), quattro valvole per cilindro, raffreddamento ad acqua delle testate, pistoni forgiati in alluminio, bielle in titanio, DOHC, due turbocompressori sequenziali, lubrificazione a carter secco e una centralina Bosch Motronic con iniezione digitale di accensione. Grazie a Gates nacque la famigerata regola “Show or Display”, che consente oggi di importare auto non omologate negli Usa, purché si percorra meno di 4.000 km l’anno, rientrando così in possesso e nell’uso dell’auto da sogno tenuta ferma per 13 anni. Alla fine la spuntò il genio di Microsoft.

Davide Russo

Laureato in Giurisprudenza, appassionato delle leggi dei motori. Davide ha iniziato a collaborare con diversi web magazine italiani, spaziando dal Motorsport all’Automotive, con un occhio alle innovazioni e l’altro alle curiosità storiche. Ha un pensiero che è diventato uno stile di vita: “I believe that everyone has a calling, motorsport is my true passion!”.

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