Oggi vi parliamo di un’utilitaria FIAT che, in origine, sarebbe dovuta essere prodotta dalla Lancia. Andiamo a scoprire di quale auto si tratta.
Le utilitarie sono da sempre la base del successo di casa FIAT, divenuta celebre come una sorta di auto del popolo per gli italiani. Al giorno d’oggi, come avrete avuto modo di comprendere, l’approccio sta leggermente cambiando, dal momento che con la Grande Panda è stato dato il via ad una nuova generazione di veicoli, con i successivi che prenderanno spunto dal SUV di Segmento B svelato a luglio. Tuttavia, il passato della casa di Torino è stato composto da citycar di grande successo come la Punto, la Panda o la 500, queste ultime due ancora in produzione.
Tornando ancor più indietro, un altro strepitoso successo è stata la FIAT Uno, prodotta dal 1983 al 1995 con 9 milioni di esemplari, in due differenti serie. Il successo di quest’auto fu tale che si decise di farla sbarcare anche nel mercato sudamericano con il nome Uno CS dal 1984, per poi diventare FIAT Mille. dopo un completo restyling nel 1994. Nelle prossime righe, andremo a raccontarvi una curiosità che riguarda proprio questo modello, che doveva nascere con un altro marchio.
Per chi non lo sapesse, la FIAT Uno doveva nascere con il marchio Lancia, dal momento che quest’ultimo brand faceva parte del grande gruppo della casa di Torino. Nel 1979, Gian Mario Rossignolo voleva creare un’erede dell’Autobianchi A112, chiamando il designer Giorgetto Giugiaro ad occuparsi della nuova vettura per la città. Inizialmente, il progetto fu sviluppato proprio dagli uomini Lancia, ma dopo poco tempo, si verificarono alcuni problemi tra Rossignolo ed il nuovo responsabile del gruppo FIAT, vale a dire Cesare Romiti, precisamente alla fine del 1979.
Questo portò Rossignolo a dimettersi, smettendo così di pensare al progetto Uno, che passò nelle mani della FIAT, e c’è da dire che il successo che poi riuscì ad ottenere fu di altissimo livello. La Uno fece le fortune della casa di Torino dominando la scena sul fronte delle vendite, ed aumentando il rammarico in casa Lancia. Si trattò di una delle utilitarie di maggior blasone nella storia, ed ancora oggi è ricordata con grande affetto.
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