La casa di Borgo Panigale ha realizzato degli autentici capolavori che, giustamente, valgono oggi una fortuna. Una Ducati in particolare è il manifesto del Made in Italy.
La Ducati è riuscita ad elevarsi ad uno status di brand leggendario. In Italia, come in ogni angolo della terra, le moto emiliane sono rinomate per la loro tecnologia estrema, ma anche grazie ad un design che rimane nel tempo. Alcune moto sorprendono per il loro look modernissimo, ma alla lunga perdono quella connotazione stilistica innovativa.
Le Ducati non invecchiano, anzi migliorano col tempo, anche nelle quotazioni. L’esperienza maturata in pista nelle categorie derivate dalle moto di serie, oltre che in MotoGP, ha sempre più innalzato gli standard costruttivi. L’arrivo, inoltre, di Audi, facente parte del potente gruppo teutonico VW, ha aperto a degli scenari da reame.
La casa di Borgo Panigale è diventata la regina del mercato, a suon di vittorie in pista, dando valore anche ai modelli che hanno fatto la storia. Tra questi c’è la 916 che, per anni, ha fatto impazzire gli avversari in Superbike. Il geniale designer Massimo Tamburini, prendendo spunto dal progetto 916, ha creato una famiglia di modelli estremi che, a distanza di decenni, continuano a far parlare. La 916 fu svelata al Salone di Milano nell’ottobre del 1993 dove lasciò tutti a bocca aperto e per l’anno seguente vinse tutti i premi di Moto dell’Anno.
La moto stradale emiliana è diventato l’oggetto del contendere dei collezionisti. La casa di Borgo Panigale decise di proporre questa variante special, lanciata durante la produzione della 916, più precisamente della SPS del 1997. Già la versione base del gioiello di Massimo Tamburini è un cult, ma la SPS alzò l’asticella ad un livello mai toccato prima. I risultati sono sotto i vostri occhi.
Realizzata per scopi di omologazione Superbike, questo bolide equipaggia un motore 996 cc. Le Sport Production America (SPA) del 1996 con motori 955 cc., costruita per competere nel campionato AMA Superbike, aveva bisogno di un boost di potenza supplementare. Fu servita sul piatto una cavalleria da 134 CV con lo scarico Termignoni con specifiche da gara e il relativo chip ECU installato. La coppia erogata si attesta a ben 99 Nm e la top speed è di circa 270 km/h.
Parliamo di un vero e proprio mostro, nato per pro rider. Le sospensioni della moto vantano una forcella Showa a steli rovesciati da 43 mm (1,7 pollici) all’anteriore e un monoammortizzatore Ohlins completamente regolabile. Impianto frenante Brembo e un peso, a serbatoio vuoto, di appena 190 kg. Nel 1997 le 404 unità furono commercializzate per poco meno di 24.000 dollari.
Il prezzo fissato da Moto Borgotaro per l’esemplare mostrato nel video in alto è un vero affare a soli $ 45.000 perché potrà raggiungere cifre ben più elevate in futuro. Ha percorso circa 7.500 miglia (12.000 km) ed è uniproprietario. La moto è in perfette condizioni ed è magnifica. E’ un investimento certo, quindi fate il vostro gioco e per tutte le altre informazioni sul mezzo consultate il sito internet di Moto Borgataro.
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