Vi siete mai chiesti perchè alcuni ciclomotori nascono senza frecce segnalatrici di serie? E come fanno i centauri che li conducono a non beccarsi una multa molto salata? La risposta è nel Codice della Strada…
Risposta breve: no, non sempre servono frecce segnalatrici sulle due ruote. Ma leggete bene la spiegazione dettagliata: i casi limitati in cui potete fare a meno di questi indicatori sono pochi e bisogna conoscere molto bene la legge!
Le frecce segnalatrici che trovate su qualsiasi veicolo circolante sulle strade italiane sono un sistema estremamente efficace per prevenire brutti incidenti. Poter avvertire i guidatori dietro di voi di un’imminente svolta a destra o a sinistra vi dà la possibilità di evitare un bel tamponamento a catena e di far capire al traffico dietro di voi come intendete spostarvi sulla carreggiata.
Avere le frecce a bordo è obbligatorio, ovviamente, e non sostituire prontamente uno di questi strumenti quando si guasta può costarvi tra gli 80 ed i 300 Euro di multa circa, a seconda del caso e della gravità dell’infrazione, quindi non c’è molto da scherzare ed un controllo ogni tanto è d’obbligo. Ma siamo sicuri che tutti, tutti i veicoli debbano montarle per forza?
In realtà, ci sono dei casi in cui potete “piegare” la legge a vostro favore. La chiave del discorso è una data, il 1 novembre del 1995, anno nel quale è stata stabilita l’obbligatorietà di montare i sistemi di segnalazione in questione su tutti i ciclomotori. Ma quelli nati prima? Non possono più circolare? Tranquilli, il vostro Fantic è al sicuro!
Sebbene la legge stabilisca chiaramente che in base all’Articolo 154 del Nuovo Codice della Strada i ciclomotori debbano essere forniti obbligatoriamente di frecce per segnalare le svolte, nello stesso articolo si trova un paragrafo che in un certo modo giustifica l’assenza degli stessi. Il testo recita: “Qualora [le frecce] non siano presenti, il guidatore deve segnalare la svolta con il proprio braccio”.
Se cercate online, troverete infatti un codice non verbale universalmente riconosciuto tra i centauri per segnalare svolte e fermate. Un braccio alzato verticalmente segnala l’intenzione di fermarsi mentre un braccio teso a destra o sinistra l’intenzione di svoltare, cosa che fanno molto spesso anche i ciclisti. Ecco perchè motocicli come la vecchia Vespa degli anni settanta possono tranquillamente circolare pur non avendo le frecce.
Attenzione però: il fatto che alcuni motocicli non abbiano le frecce per scelta del costruttore non vi autorizza a prendere l’iniziativa. Rimuovere le frecce da un motorino o da una motocicletta arbitrariamente, magari perchè non vi piacciono le luci, è un’infrazione del Codice della Strada e la regola del braccio vale solo se il mezzo non monta le frecce per scelta del costruttore.
Tecnologia, autonomia e piacere di guida: un equilibrio inatteso su un elettrico di taglia media.…
Max Verstappen è alla vigilia del Gran Premio decisivo: deve rincorrere come accadde nel 2021…
Boom o parentesi delle auto elettriche? Tra quote, voucher e fase decisiva a Bruxelles, un’analisi…
Fiat, l'icona è pronta a tornare sul mercato: questa volta però sarò cinese, è uno…
Sette metri possono fare la differenza tra un semplice spavento e un incidente grave. È…
Le auto sportive hanno sempre rappresentato l’essenza dell’ingegneria automobilistica, unendo prestazioni straordinarie, design innovativo e…