Vi siete mai chiesti come funziona il risarcimento del danno subito dal vostro mezzo? O, peggio, se dovete pagare qualcosa
Un cinghiale nella campagna umbra. Una volpe nel vostro viaggio tra le cantine toscane. Un camoscio tra le Madonie siciliane. Un lupo tra i parchi dell’Abruzzo. Sarà capitato quasi a ognuno di noi di vedersi attraversare la strada da un animale selvatico, con il rischio di investirlo. Spesso l’abilità dell’automobilista evita il peggio. Ma cosa accade se, invece, non si riesce a evitare l’impatto?
Innanzitutto va detto che investire un animale selvatico, per quanto possa dispiacere a noi che siamo animalisti convinti, pone diverse questioni di sicurezza per l’automobilista e per chi viaggia con lui. L’impatto con un cinghiale adulto, per esempio, rischia di distruggere il nostro mezzo, proprio come se ci fossimo andati a infrangere contro un muro.
Per cui, speriamo sempre davvero di non trovarci in una situazione del genere. O, se proprio deve accadere, di avere la prontezza di effettuare una manovra che possa salvarci dallo scontro e salvare l’animale selvatico dall’investimento.
Ma qualora non fosse così? Vi siete mai chiesti come funziona il risarcimento del danno subito dal vostro mezzo? O, peggio, se dovete pagare qualcosa. Oggi vi daremo qualche informazione utile. Del resto, l’estate è la stagione dove si viaggia di più, anche in auto. E quindi, purtroppo, aumentano le possibilità di questi tristi incidenti.
Chi paga?
Su questo tema, peraltro, vi sono recenti pronunce giurisprudenziali. In alcuni casi, infatti, sono stati puniti i proprietari della strada. Ma spesso gli enti locali sono riusciti a salvarsi dal pagamento, perché l’orientamento della Cassazione è che sia impossibile recintare tutte le strade di competenza pubblica.
Altre volte, invece, a pagare è stato il conducente. Sappiamo bene infatti (e ve lo ricordiamo spesse volte) che il conducente deve sempre guidare con prudenza, conservando il controllo del proprio veicolo. Auto o ciclomotore che sia. Qualora, invece, vengano ravvisati comportamenti sbagliati, può incorrere in pesanti pagamenti. Quindi, qualora abbiate avuto un incidente, premuratevi di dimostrare con la maggiore certezza possibile di aver fatto di tutto per evitare l’impatto.
Quanto invece agli enti, come detto, la Giurisprudenza (da ultima la Corte d’Appello di Ancona) tende a scagionare Comuni e Province, sostenendo che non si può ragionevolmente chiedere all’Ente di recintare tutte le strade di propria competenza.
Ma recentemente la Cassazione ha stabilito che il conducente può essere risarcito e deve essere pagato dall’ente proprietario della strada stessa, che si tratti di Comune, Provincia o Regione. Questo, ovviamente, soprattutto qualora non vi sia una adeguata cartellonistica che segnala il possibile attraversamento di animali selvatici. Sostanzialmente, la Cassazione riconosce agli Enti una sorta di responsabilità oggettiva.
Anche perché, la legge dice che la colpa ricade sui proprietari degli animali. E per la Cassazione è in capo alle amministrazioni regionali la proprietà pubblica delle specie protette in funzione della tutela dell’ambiente e dell’ecosistema.