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La Renault alza bandiera bianca e chiude i battenti | Passa tutto in mano ad un’altra azienda

La multinazionale francese leader del settore automobilistico nel paese sanzionato dall’occidente è tra le ultime a lasciare la Russia. Ecco cosa ha deciso di fare Renault e perchè ha ricevuto un Rublo.

Un passaggio di mani simbolico ed un addio che costerà tanto alla casa francese ma ancora di più al mercato russo dell’automobile, ora privo del suo secondo maggiore importatore. La guerra tra Russia ed Ucraina continua ad avere pesanti conseguenze sulla vita di tutti i giorni dei cittadini russi, oltre che di quelli ucraini ancora intrappolati in un vero e proprio inferno sulla terra.

Renault annuncia l’addio (Wallpaper Cave)

La decisione della casa francese è ufficiale e segue a ruota quella presa da altre case che fin dai primi momenti della guerra russo-ucraina hanno deciso di dissociarsi dalla nazione retta da Putin, unendosi alle sanzioni occidentali verso il paese che appare sempre più isolato. Dopo il forfait di una catena importante come McDonald, anche la multinazionale dell’auto francese ha rotto gli indugi, lasciando il paese.

La casa francese ha abbandonato un mercato estremamente proficuo che come abbiamo visto in passato in un articolo dedicato al mercato dell’est Europa porta nelle casse della storica casa francese miliardi di Euro l’anno. Le fabbriche che Renault utilizzava in territorio russo comunque non saranno abbandonate del tutto, passando rapidamente in altre mani.

Addio alle auto

La casa francese infatti ha annunciato che gli stabilimenti abbandonati per colpa della guerra che contano oltre 45.000 dipendenti in totale e fatturano circa 2,2 miliardi di Euro l’anno verranno rilevati dallo stato russo, interessato ad usarli per il marchio locale Lada: “E’ una decisione difficile ma necessaria anche per i nostri 45mila dipendenti“, ha detto il portavoce della casa francese Luca De Meo.

Operai della Renault al lavoro in catena di montaggio (Meta Design)

Il passaggio delle fabbriche dalle mani francesi a quelle russe è costato la cifra simbolica di un Rublo: non si tratta infatti di un’operazione economica tradizionale ma di una vera e propria protesta per isolare ancora di più il paese. Secondo Il Corriere della Sera le attività del marchio in Russia verranno contabilizzate come “cessate” nel prossimo bilancio previsto per l’estate.

La casa francese comunque non esclude il ritorno nel paese alla cessazione delle ostilità contro l’Ucraina: “Speriamo di tornare presto ad operare in Russia ma in un clima politico ben diverso”, annuncia il marchio. La guerra dura ormai da mesi e sta costando vite, denaro e danni al clima, un’insensata strage che non sembra trovare un epilogo. Speriamo che la previsione della Renault si avveri presto.

Manfredi Falcetta

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