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Auto

Porsche “canarino”, il nome non rende giustizia ma ne ha “umiliate” tante – Foto

Conosciamo già bene il marchio Ruf, specializzato nel trattamento di Porsche decisamente fuori dal comune. Lei è stata una delle prime a portare il nome della casa a livelli di fama mondiali. 

La casa Ruf è forse meno famosa di preparatori come Brabus e Abarth che da anni approntano versioni potenziate di auto appartenenti a marchi più importanti sul mercato ma ciò non toglie minimamente lustro ad un preparatore che dagli anni del dopo guerra ha rivisitato in salsa “piccante” quasi tutte le Porsche uscite dagli stabilimenti di produzione della casa tedesca.

RUF Yellowbird (HotCars)

Tra le vetture più incredibili proposte dal preparatore del marchio Porsche non si può non citare la CTR, passata alla storia come Ruf Yellowbird. Questo nomignolo venne affiliato all’auto da un inviato del giornale americano Road and Track che durante un servizio fotografico rimase particolarmente colpito dal vivace colore giallo dell’auto: un canarino, appunto, ma non uno come tanti…

Introdotta nel 1987, la Yellowbird si prende sicuramente un posto sul podio delle automobili civili più veloci mai costruite negli anni 80. Se una normale Porsche 911 era già di per se una sportiva con i fiocchi, la Yellowbird si può considerare a tutti gli effetti una supercar con prestazioni che non avevano nulla da invidiare ad una Lambo Countach o ad una Ferrari Testarossa.

Un canarino supersonico

Ruf arrivò perfino a superare un’altra famosa Porsche del periodo, la 959 che rimaneva comunque più rapida nello scatto da ferma. La Yellowbird poteva vantare un motore “flat-six” fornito di turbocompressore che arrivava ad erogare ben 463 cavalli, per l’epoca una cifra importante specie per un’auto con motore posteriore.

Il motore della Yellowbird (HotCars)

Basata ovviamente sulla Porsche 911, la Yellowbird stabilì diversi record di velocità che purtroppo non vennero ufficializzati come quello sul famoso circuito di Nurburgring, mai registrato e messo agli atti. Rimane il fatto chetati alla mano, la vettura poteva umiliare blasonate supercar dell’epoca con una velocità massima vicina ai 350 chilometri orari. L’accelerazione da 0 a 100 avveniva in poco meno di 4 secondi, prestazioni degne di alcune Ferrari moderne.

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Alla fine, con un cartellino del prezzo di ben 143.000 Dollari dell’epoca, furono pochi i clienti – sicuramente grandi intenditori di motori – a portarsi a casa la vettura. Vennero costruire 29 o 30 Yellowbird, a seconda delle fonti che si consultano. Recentemente, nel 2017, Ruf ha presentato una versione modernizzata della CTR che rende omaggio all’auto originale, ancora considerata una delle vetture più sorprendenti degli anni 80.

Manfredi Falcetta

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