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Ancore di salvezza, senza queste auto le case costruttrici avrebbero fallito | Ecco quali sono

Anche i marchi più famosi ed illustri possono attraversare una crisi economica grave. Queste vetture per fortuna sono arrivate in soccorso dei brand, risollevandoli da un pessimo momento. 

Quante volte insieme abbiamo parlato delle automobili fallimentari, veicoli che hanno rischiato di far fallire la casa automobilistica che le ha messe sul mercato o che in alcuni casi ci sono proprio riuscite? Bene, oggi cambiamo completamente prospettiva e vi parliamo invece delle auto che sono state una salvezza.

Mercedes SL300 (Wikipedia)

Un buon punto di partenza per questa speciale classifica può essere una storica berlina come la BMW Neue Klasse, auto meravigliosa dal punto di vista estetico oltre che un successo commerciale cruciale. La casa bavarese uscì con le ossa rotte dal secondo conflitto mondiale e negli anni 50 nemmeno auto emozionanti come la BMW 507 riuscirono a risollevare le sorti del gruppo tedesco.

Pesantemente indebitata, la casa bavarese riuscì comunque a tirare fuori il coniglio dal cilindro che avrebbe salvato la sua sorte nel 1962 con la Neue Klasse: conosciuta come serie 2, l’auto era una solida berlina senza pretese che gettò le basi per la reputazione lussuosa ed affidabile che la casa si sarebbe conquistata negli anni 70 anche con la successiva Serie 3.

Un’altra casa uscita in pessime condizioni dalla Seconda Guerra Mondiale fu la Mercedes-Benz che nel 1954 ancora portava i segni della tremenda situazione finanziaria tedesca nel primo dopoguerra. L’auto che salvò il marchio è diventata un’icona e fu un completo azzardo.

Chi avrebbe mai pensato che la folle idea di Rudolf Uhlenhaut di lanciarsi nel progetto di una vettura sportiva e lussuosa in un momento così critico sarebbe diventata vincente? Max Hoffman, importatore principale della casa negli USA vide il potenziale dell’auto e il resto, come si dice, è storia.

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Le ancore di salvezza

Più conosciuta negli USA che in Europa dove è passata quasi in sordina, la Buick Regal è stata una berlina fondamentale per il marchio americano che ad inizio 2000 accusava la tremenda concorrenza delle automobili giapponesi.

Buick Regal (Wikipedia)

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Pur essendo essenzialmente una Opel Insigna con qualche modifica estetica, la Regal riuscì dove un’auto come la Cadillac Cimaroon aveva fallito clamorosamente: attirò l’attenzione di una fascia di clientela più giovane che apprezzò particolarmente la vettura.

La Regal vendette centinaia di migliaia di unità, tra cui 100.000 nella sola Cina, contribuendo a salvare il marchio Buick da una ingloriosa fine che non avrebbe meritato ma che rischiò seriamente di incontrare. Ma anche oltre oceano, un’altra casa aveva già affrontato una simile crisi.

Si tratta della Peugeot che negli anni 70 non navigava in ottime acque: dopo l’acquisizione della Citroen nel 1975 che aveva creato il colosso PSA, la Peugeot stava iniziando ad avere gravi problemi economici, risolti rapidamente anche grazie ad una leggendaria utilitaria.

Peugeot 205 (Wikipedia)

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Lanciata nel 1983, la Peugeot 205 si conquistò facilmente e velocemente l’amore del pubblico dando pure origine ad una vasta serie di versioni speciali – compresa una marcata Lacoste – che avrebbero reso l’auto popolare in tutto il mondo, Italia compresa.

La 205 era perfetta per il suo settore di mercato: piccola, comoda e pure piuttosto briosa per la categoria in cui si andava ad inserire, è considerabile una Golf francese, con le dovute distinzioni. Più che per le entrate economiche, questa vettura fu fondamentale per rafforzare la posizione della Peugeot sul mercato europeo.

Manfredi Falcetta

Appassionato di auto e moto, mi piace immergermi nell’universo dei motori, scoprendo le ultime innovazioni tecnologiche e seguendo le competizioni più emozionanti. La scrittura e la lettura, invece, sono le mie oasi di tranquillità, dove mi perdo tra le pagine di libri avvincenti e mi esprimo liberamente attraverso le parole.

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