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La storia della Ferrari FX: nata per accontentare il sultano del Brunei

Quando un sultano bussa alla tua porta, devi aprire. La storia della Ferrari FX voluta direttamente dal Brunei.

Quando un sultano bussa alla tua porta, devi aprire. È andata più o meno così a Maranello negli anni 90, quando alla porta è arrivato il sultano del Brunei, Hassanal Bolkiah, attualmente ancora a capo dello stato asiatico.

La macchina che è stata confezionata su misura del capo di stato del Brunei è certamente atipica per quegli anni, ma di sicuro memorabile. Parliamo della Ferrari FX, concept car dall’aspetto decisamente sportivo.

La sua progettazione avvenne sotto stretta egida del nipote del sultano Bolkiah, che con i miliardi poteva comandare in casa Ferrari. Pinifarina fu coinvolto nel progetto tramite l’ingegnere Paolo Garella, e a sua volta questa azienda coinvolse Prodrive per la tecnologia di altissimo livello di cui era dotata questa impresa inglese.

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Ferrari FX, caratteristiche

La base tecnica da cui partire per mettere su la Ferrari FX fu la mitica Testarossa, con il motore V12 di quest’ultima montato sulla concept car. Tuttavia ci furono modifiche inerenti alla trasmissione, che secondo la volontà del sultano del Brunei doveva essere automatica.

Per quanto riguarda la carrozzeria, ecco che la base è stata una 512, ma il posteriore soprattutto fu reso meno ingombrante nelle dimensioni e nelle forme rispetto a questa macchina. Il colore scelto, poi, fu quello blu.

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Riguardo gli interni, la Ferrari FX è chiaramente molto ricca. L’interno è bicolore mentre particolare fu l’uso dell’alluminio per le portiere. Inoltre, per un miliardario come il sultano, non poteva mancare un registratore Sony, chiaramente parliamo di tecnologia all’avanguardia per l’epoca.

L’automobile che vedete nelle immagini, però, non arrivò mai in Brunei, in quanto il sultano decise di interrompere l’acquisto di tutte le cose costose, auto comprese. In seguito fu acquistata da Dick Marconi, appassionato di supercar e ancora oggi si trova nelle sue mani.

Nazareno Bastone

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