Il primo weekend di MotoGP in Austria si è concluso, ma il secondo incombe già così come il discorso sulla sicurezza.
Il primo weekend della MotoGP in Austria si è concluso, ma il secondo appuntamento arriverà già a fine settimana e con esso il discorso della sicurezza continua a rimanere un punto fermo. Infatti, ieri è accaduto un incidente molto pericoloso.
Pedrosa è scivolato con la sua KTM in curva 1, e tutti sono riusciti a evitarlo tranne Savadori che ha preso in pieno la sua moto. Per fortuna nessuno si è fatto male gravemente, con il rider di Aprilia che ha accusato solo un po’ di dolore.
Ecco in tanti hanno detto che quanto accaduto in curva 1 in Austria può accadere anche in altri tracciati, ma c’è chi ha posto subito l’accento sulla sicurezza di un altro punto del circuito del Red Bull Ring, che deve essere cambiato assolutamente.
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Molti piloti di MotoGP si sono schierati insieme contro curva 3 dell’Austria, che è troppo pericolosa. Infatti, ci si arriva ad altissima velocità e inoltre è stretta, e se si va a terra per via di una caduta è probabile che il pilota possa rimanere in traiettoria, e quindi potrebbe essere travolto dagli altri.
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Di sicuro questo non può più accadere, dopo quando già accaduto al Mugello. Purtroppo, però, sembra che il mondo delle moto sia lontano dalla velocità di quello dell’automotive nel contesto della sicurezza. Infatti, se le auto ricevono di continuo aggiornamenti noti come ADAS e non solo, per le motociclette non è così.
Seppure negli ultimi anni il design è stato aggiornato in funzione della sicurezza, i passi fatti sono ancora troppo pochi, e di strada ne deve essere ancora fatta. Certamente, per questo 2021 e riguardo la MotoGP, auspichiamo maggiore sicurezza in piste come quelle dell’Austria, per non ripetere tristemente cose già viste.
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