Le Ferrari sono tute molto affascinanti, però non sempre riescono alla grande. Anzi, alle volte, capita di sbagliare modello e paese.
La storia della Ferrari ci dice che le macchine sfornate a Maranello hanno sempre un proprio fascino, ma non sempre sono all’altezza del nome. Per carità, il lusso quello c’è, ma le prestazioni, la forma, la bellezza alle volte può mancare.
Questo è il caso della nuova Ferrari Roma La Nuova Dolce Vita, che proprio di ultima mano non è, ma resta uno degli ultimi esemplari del cavallino a subire alcune modifiche importanti. Tuttavia, queste l’hanno trasformata in una specie di coupé giapponese, e non in un mostro di potenza che vorresti guidare a tutti i costi.
Quando parliamo della Ferrari Roma parliamo comunque di una GT di oggi, ma che poco sembra aver a che fare con lo stile che ha sempre contraddistinto le macchine di Maranello. Almeno possiamo consolarci con la presenza a bordo del V8 turbo, che scarica a terra 620 cavalli.
Potrebbe interessarti >>> Giorgio Armani cede al fascino della Rossa di Maranello, ma la Ferrari smentisce
La Ferrari che vorremmo ma che non possiamo avere, invece di Roma è certamente la J50. Ancora una volta centra il Giappone, ma stavolta il paese nipponico rientra nel fatto che la J50 è stata venduta solo lì. Questo perché serviva al cavallino per festeggiare i 50 anni nel paese asiatico.
Presentata e prodotta tra 2016 e 2017, questa supercar è basata sulla 488, ovvero la massima espressione del connubio tra pista e strada in quel di Maranello, e per questo dà una “lezione” alla Roma La Nuova Dolce Vita. Anche qui, il suo cuore è un V8, stavolta biturbo con ben 681 cavalli di potenza.
Potrebbe interessarti >>> Dopo mezzo secolo la Ferrari “astronave” è ancora futuristica – FOTO
La Ferrari J50, inoltre, è disegnata più come se dovesse andare in pista, piuttosto che in strada. Nel design, infatti, ritornano spesso elementi del mondo delle corse, come i roll bar a protezione dei sedili, o la posizione più bassa dei vetri e del paraurti, per migliorare l’effetto corsa oltre che l’aerodinamica.
Ferrari, dunque, ha provato a ridisegnare forse senza convinzione la Roma, e per questo ne è uscito fuori una specie di coupé giapponese. Invece, se guardiamo alla J50, è la macchina che tutti vorremmo guidare, ma per farlo dobbiamo andare a Tokyo. Insomma, un bel pasticcio tra continenti.
Tecnologia, autonomia e piacere di guida: un equilibrio inatteso su un elettrico di taglia media.…
Max Verstappen è alla vigilia del Gran Premio decisivo: deve rincorrere come accadde nel 2021…
Boom o parentesi delle auto elettriche? Tra quote, voucher e fase decisiva a Bruxelles, un’analisi…
Fiat, l'icona è pronta a tornare sul mercato: questa volta però sarò cinese, è uno…
Sette metri possono fare la differenza tra un semplice spavento e un incidente grave. È…
Le auto sportive hanno sempre rappresentato l’essenza dell’ingegneria automobilistica, unendo prestazioni straordinarie, design innovativo e…