Patente a punti, ecco come funziona

Ciascuno di noi, a bordo di una vettura, ha visto spesso e alcune volte anche commesso delle infrazioni stradali, temendo magari di essere colto in flagrante e subire una multa o, addirittura, la decurtazione dei punti sulla propria patente. Un timore associato spesso all'idea di dover perdere tempo, presso un'autoscuola oppure gli uffici della motorizzazione Milano o in qualche altra città, per ottenere informazioni su come recuperarli.

 

Infatti, non molte persone conoscono come funziona il sistema della patente a punti, quali siano le situazioni in cui si perdono e soprattutto quanti, per non parlare poi di come fare a recuperarli appunto. Andiamo quindi ad approfondire la conoscenza di questo ambito particolare, poco conosciuto ma molto temuto dagli automobilisti italiani, non sempre attenti nel seguire le norme stradali.

Punti di partenza

 

Ogni individuo che consegue la patente di guida parte con una dotazione di 20 punti, dal momento della sua acquisizione effettiva. A tale quota si aggiungono due punti se, ogni biennio, un automobilista non commette infrazioni, fino ad arrivare ad un punteggio massimo di 30. Per i neopatentati, invece, si acquisisce un solo punto, ogni biennio senza aver compiuto alcuna violazione.

La decurtazione

Quegli automobilisti che dovessero commettere delle infrazioni al codice della strada tendono a perdere un numero di punti previsti specificatamente in base alla norma violata. La decurtazione può variare da uno a 10 punti, a seconda della gravità della violazione. Nel caso questa fosse più di una e tutte contemporaneamente, i punti tolti alla patente possono raggiungere un massimo di 15. Per i neopatentati, invece, nei primi tre anni, i punti decurtati sono raddoppiati rispetto a quelli previsti generalmente. Una volta azzerato il punteggio, scatta la cosiddetta revisione.

 

E' previsto quindi anche l'azzeramento totale, per quelle violazioni che prescrivono la sospensione o la revoca della patente stessa. In questo caso specifico, la revisione comporta per l'automobilista il dover effettuare nuovamente l'esame di guida (chiamato appunto esame di revisione), sia teorico che pratico, entro un mese dalla sua notifica. Se non ci si dovesse presentare a questo appuntamento, la patente viene ritirata. Nel caso invece si superasse il nuovo esame, l'automobilista riotterrebbe il punteggio base.   

Come si riacquistano i punti

 

Nel caso si fossero commesse delle infrazioni e perso svariati punti è possibile recuperarli secondo modalità diverse. Una è quella di attendere la consueta aggiunta di punti alla patente, a seguito della buona condotta, ogni due anni. Una seconda possibilità è quella di seguire dei corsi specifici, presso una qualsiasi autoscuola o centro autorizzato, in modo da riottenere i punti persi. In questo caso, i corsi si diversificano in base al tipo di patente posseduta, mentre le ore da frequentare variano dalle 12 fino alle 20 complessive, così come i punti recuperabili, dai 6 ai 20.  

 

 

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