John Elkann lancia l’allarme in Italia: l’industriale lancia una sollecitazione a interventi normativi, una spinta agli investimenti e un messaggio al sistema-Paese.
Dal Salone d’Onore del Coni, dove ha presentato la partnership tra Fondazione Milano Cortina 2026 e Stellantis, John Elkann ha usato toni netti per descrivere l’urgenza che attraversa l’automotive. Il presidente di Stellantis ed Exor ha ribadito la necessità di modificare rapidamente le attuali norme europee affinché l’industria possa offrire ai clienti “i prodotti che essi desiderano e di cui hanno bisogno”. Un appello a muoversi “velocemente e uniti”, rivolto a istituzioni, governo, sindacati, fornitori e rete dei concessionari, per garantire un futuro a un comparto cruciale in Europa e in Italia.
Nel cuore del suo intervento, Elkann ha messo in fila tre concetti: urgenza, unità e centralità del consumatore. Il riferimento, secondo molti osservatori, è al quadro di regole che disegna la transizione della mobilità, con particolare attenzione a standard emissivi e tempistiche di adozione delle nuove tecnologie.
L’industria è nel pieno di un passaggio complesso, in cui devono convivere sostenibilità, accessibilità economica e preferenze reali del pubblico. Per Elkann, l’adeguamento delle norme è la condizione per tenere insieme competitività industriale e domanda, evitando una distanza tra ciò che il mercato chiede e ciò che la regolazione impone.
Non si tratta, nelle parole del presidente di Stellantis, di rallentare l’innovazione, bensì di calibrare il percorso. L’obiettivo dichiarato è poter mettere sul mercato auto “belle, sicure e accessibili” che incontrino l’apprezzamento dei clienti. Un messaggio che interpella direttamente il rapporto tra politica industriale europea e nuove abitudini di consumo, chiamando in causa la flessibilità degli strumenti regolatori e la loro coerenza con la capacità produttiva e d’acquisto nei diversi Paesi membri.
A fare da cornice al richiamo di Elkann è stata la presentazione della partnership con Fondazione Milano Cortina 2026. Dalla sala del Coni, il numero uno di Stellantis ha tracciato un parallelo tra le discipline olimpiche e la sfida dell’automotive: talvolta si compete contro altri, talvolta contro il tempo. Per il gruppo italo-franco-americano entrambe le dimensioni sono inevitabili: c’è la concorrenza globale, ma c’è anche la corsa contro scadenze e target che definiscono la transizione.
In questo scenario s’inserisce il lancio della nuova 500 ibrida, prodotta a Torino e in arrivo il 25 novembre. Un modello destinato a diventare simbolo di un approccio graduale all’elettrificazione, che punta a coniugare tecnologie più efficienti con prezzo e praticità, due variabili decisive in una fase in cui il portafoglio dei clienti e l’infrastruttura di ricarica pesano ancora molto sulle scelte di acquisto. La 500 ibrida, nelle intenzioni del gruppo, rappresenta un ponte tra presente e futuro, mantenendo radici industriali in Italia.
La collaborazione con la Fondazione che organizza i Giochi Invernali è anche un investimento identitario. L’automotive cerca da tempo di associare l’innovazione a valori di performance e sostenibilità, e l’universo olimpico offre un palcoscenico ideale. La presentazione al Coni valorizza il legame con il mondo dello sport e sottolinea l’ambizione di interpretare la sfida dell’eccellenza con disciplina, velocità e lavoro di squadra, gli stessi elementi evocati da Elkann nel richiamare una mobilitazione “unita” del sistema industriale.
Elkann ha riaffermato l’impegno a realizzare il programma di investimenti annunciato nel Paese: tecnologie all’avanguardia, sviluppo di nuovi modelli, formazione delle persone e sostegno alla crescita delle comunità locali. Una scaletta che tiene insieme fabbriche, progettazione, competenze e impatto territoriale, nella consapevolezza che un “ecosistema” forte dipende dalla somma di questi fattori. L’idea è chiara: “Stellantis più forte in Italia è una Stellantis più forte nel mondo”. Tradotta in termini industriali, questa frase rimanda alla necessità di capacità produttiva stabile, specializzazioni interne e un indotto in grado di innovare lungo tutta la catena del valore, dai componenti alla distribuzione.
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