Il gruppo Stellantis ha ridotto gli investimenti in Italia nel corso degli ultimi anni, ma le cose potrebbero presto cambiare. Il CEO Antonio Filosa ha infatti individuato due modelli che potrebbero rilanciare il nostro paese.
La produzione di auto in Italia è ai minimi storici dagli anni Cinquanta, un tracollo industriale che non può più essere ignorato. La gestione di Stellantis è stata pessima nel corso degli ultimi anni, con l’ex CEO Carlos Tavares che non ha mai avuto dei rapporti brillanti con il nostro paese ed il Governo. Ora però è tempo di intervenire, anche grazie all’arrivo del nuovo amministratore delegato, Antonio Filosa, dal 23 di giugno al comando dell’azienda. 
Di origini napoletane, Filosa entrò in FIAT nel 1999 e vanta oltre un quarto di secondo di esperienza nel settore, ed è l’uomo giusto per riportare in carreggiata Stellantis, anche sul mercato italiano. Il CEO della holding multinazionale olandese ha già individuato le vetture che potrebbero guidare il rilancio della produzione nel nostro paese, così da garantire maggiore tranquillità ed un futuro meno incerto ai lavoratori, da anni in ansia perenne a causa del regime di cassa integrazione e dello spettro dei licenziamenti.
Stellantis, la Jeep Compass e la FIAT 500 Hybrid al centro dei progetti
In una lunga intervista rilasciata ad “Il Sole 24 Ore“, il CEO di Stellantis Antonio Filosa ha analizzato la situazione italiana ed il tanto chiacchierato Piano Italia, fortemente voluto da John Elkann: “Il nuovo Piano Italia è stato voluto dal nostro presidente, ed io l’ho fortemente sostenuto, e rappresenta un’occasione epocale per il nostro paese, con volumi che arriveranno grazie ai lanci di nuovi modelli“. A parere di Filosa, i modelli di riferimento per il nostro paese saranno la Jeep Compass e la FIAT 500 Hybrid. La prima nascerà ancora a Melfi, mentre la seconda sarà prodotta a Mirafiori, affiancando la 500e.
A parere di Filosa, tuttavia, è il caso che l’Europa intervenga per risolvere una serie di problematiche fattesi sempre più penalizzanti per i costruttori, Stellantis compreso, negli ultimi anni: “Il dialogo strategico è molto utile, ma ora è fondamentale agire con urgenza, perché non c’è più tempo per i ritardi. Stiamo parlando del futuro dell’automotive in Europa, che dipende specialmente dalle Regolamentazioni. L’Europa dell’auto valeva circa 18 milioni di immatricolazioni prima del Covid-19, ora non arriva a 15 milioni. 3 milioni di auto in meno equivalgono al mercato italiano e spagnolo messi insieme, persi in soli cinque anni“.