Il gruppo Stellantis continua a far discutere in Italia, e l’ultima decisione presa getta pesanti ombre sul futuro. Uno degli impianti di produzione con maggiore storia si fermerà, ed è stato scelto il futuro dei lavoratori.
Non c’è pace per chi è impiegato nel gruppo Stellantis in Italia, paese nel quale i dati sulla produzione sono in costante calo. Secondo quanto emerso nel primo semestre in confronto con il 2024, l’anno corrente potrebbe concludersi con meno di 400.000 veicoli prodotti, tra auto e mezzi commerciali, peggiorando il già deludente dato di 475.000 assemblaggi risalente all’annata passata. E non ci sono buone notizie che lascino pensare ad un cambio di passo. 
In base a quanto comunicato nelle ultime ore, Stellantis si è rivolta per un altro anno ai contratti di solidarietà per i lavoratori di Termoli, con l’accordo che sarà valido dal primo di settembre dal 31 di agosto del 2026. Dopo i primi sei mesi, dunque, si è deciso per una proroga di un periodo della stessa durata, a seguito dell’accordo tra la direzione dell’azienda e le sigle sindacali Uilm, Fim-Cisl e Fiom-Cgil. Andiamo a scoprire i dettagli di un accordo che non può che gettare ulteriori ombre sul futuro.
Stellantis, un anno di contratto di solidarietà a Termoli
I sindacati hanno parlato dell’accordo descrivendolo come “uno strumento difensivo in un contesto del settore automotive molto difficile per via di una domanda debole, transizione ecologica lenta e dazi in arrivo dagli USA“. Il contratto di solidarietà riguarda la bellezza di 1.823 dipendenti del gruppo Stellantis, un numero non certo da poco di persone che non hanno alcuna certezza in merito alla loro occupazione futura. Per 12 mesi, lo stabilimento di Termoli sarà quasi fermo del tutto, tagliando gli orari di lavoro di quasi l’80%. Il personale sarà sospeso, in base alle necessità, a rotazione per fasi, reparti e settimane.

Il nuovo accordo sostituisce quello che era andato in scadenza, e che riguarda 900 persone circa, ovvero la metà esatta di quelle coinvolte nel nuovo contratto di solidarietà. Per chi non lo sapesse, il contratto scelto da Stellantis è un vero e proprio ammortizzatore sociale, con la cassa integrazione che interviene a sostegno dei dipendenti per il monte ore non lavorate. Non ci sono licenziamenti, ma la copertura dello stipendio è solamente parziale, nella speranza che, nel frattempo, la situazione del settore e della holding multinazionale olandese possa migliorare.